La gestione dei conti correnti cointestati può essere un territorio minato, soprattutto quando si tratta di questioni delicate come la clausola di accrescimento. Quest’ultima, infatti, prevede che in caso di morte di uno dei titolari del conto, l’intero saldo vada all’altro titolare, bypassando la successione ereditaria. Sebbene possa sembrare un modo semplice per evitare complicazioni legali, l’inserimento della clausola di accrescimento in un conto corrente cointestato può avere serie implicazioni. In questo articolo, esamineremo i pro e i contro di questa opzione.
Vantaggi della clausola di accrescimento nei conti correnti cointestati
Il principale vantaggio della clausola di accrescimento è la sua immediatezza: in caso di morte di uno dei titolari, l’altro titolare riceve automaticamente l’intero saldo del conto, evitando così il lungo e spesso complicato processo di successione. Questo può essere particolarmente utile in situazioni in cui il titolare sopravvissuto ha bisogno di accesso immediato ai fondi. Inoltre, la clausola di accrescimento può anche essere vista come un modo per proteggere il patrimonio da possibili controversie tra eredi.