Le recenti modifiche apportate dall’INPS hanno portato alla luce nuovi dettagli riguardanti la pensione di reversibilità e il diritto dei separati all’assegno. Queste novità, che riguardano sia i separati legalmente che i divorziati, rappresentano un passaggio significativo nel tentativo di garantire una maggiore equità nei diritti pensionistici. Queste modifiche sono state introdotte per rispondere a una serie di sentenze della Corte Costituzionale che hanno sollevato questioni relative alla discriminazione nei confronti dei separati e dei divorziati in termini di diritti pensionistici.
La pensione di reversibilità, che è una prestazione erogata dall’INPS ai superstiti di un pensionato, ha subito delle modifiche significative. In particolare, la Corte Costituzionale ha stabilito che la pensione di reversibilità dovrebbe essere estesa anche ai separati legalmente, non solo ai divorziati. Questo riconoscimento ha portato l’INPS a modificare le proprie regole, introducendo un nuovo calcolo per la pensione di reversibilità che tiene conto del reddito del coniuge superstite e del grado di autosufficienza economica.
Parallelamente, l’INPS ha affrontato la questione del diritto dei separati all’assegno. Anche in questo caso, la Corte Costituzionale ha sollevato la questione della discriminazione, sostenendo che i separati legalmente dovrebbero avere diritto all’assegno al pari dei divorziati. Di conseguenza, l’INPS ha introdotto una serie di modifiche che prevedono l’erogazione dell’assegno anche ai separati, a condizione che siano stati riconosciuti economicamente indipendenti in sede di separazione legale.
Queste modifiche rappresentano un passaggio significativo nel tentativo di garantire una maggiore equità nei diritti pensionistici. Tuttavia, non sono esenti da critiche. Molti sostengono che queste modifiche possano portare a una riduzione del valore dell’assegno per i divorziati, a causa dell’introduzione del calcolo basato sul reddito. Inoltre, c’è preoccupazione che l’erogazione dell’assegno ai separati possa portare a un aumento dei costi per l’INPS. Nonostante queste preoccupazioni, queste modifiche rappresentano un passo avanti nel riconoscimento dei diritti dei separati e dei divorziati in termini di diritti pensionistici.