Attenzione a queste lettere: non saranno proprio piacevoli
Con il nuovo anno è caccia spietata all’evasione fiscale: ecco cosa succede con l’arrivo di queste milioni di lettere, devono stare attenti coloro che hanno la coscienza sporca.
Un lavoro difficile e duro, ma qualcuno ahimè deve per forza svolgerlo. Il compito dell’Agenzia delle entrate si rinnova ogni anno nella ricerca spasmodica di evasori.
Quest’anno poi la situazione, con la situazione che tutti conosciamo, è anche peggiore, ma comunque l’organo fiscale italiano ci mette sempre del suo per non lasciarsi sfuggire nulla.
Complice dell’ardita costanza nel condurre le ricerche sull’evasione fiscale anche l’ottima chiusura dell’anno, con gli obiettivi del PNRR (Piano Nazionale Ripresa Resilienza) chiusi anche anticipatamente rispetto al previsto: infatti mentre il minimo di contributi che dovevano essere versati entro il 31 dicembre era stato stabilito a 2,45 miliardi di euro, l’anno in realtà è stato chiuso meglio del previsto a 3 miliardi versati dai contribuenti.
Eppure l’organo fiscale statale non si ferma e per far rispettare tutti i parametri a norma di legge, sta iniziando ad inviare delle missive per invitare i contribuenti a verificare se i dati inseriti nella dichiarazione dei redditi risultino effettivamente corretti. In che modo?
Lettere dal fisco: che cosa ti dicono?
Queste lettere, chiamate lettere di compliance vengono inviate a quei contribuenti che non abbiano compilato a dovere il modulo 730 per la dichiarazione dei redditi. Sono inviate ogni anno circa 2,6 milioni di queste lettere da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma il numero potrebbe poi salire nel 2024 e nel 2025 fino a ben 3 milioni di lettere.
La lettera contiene un vero e proprio documento che attesta l’anomalia di inserimento dei dati da parte del contribuente anche dopo che il fisco ha effettuato delle verifiche incrociate. Ma cosa dice esattamente la lettere? All’interno vi sono questa tipologia di documento:
-l’identificativo della comunicazione;
-i redditi che non risultano dichiarati e che invece sono presenti tra i dati a disposizione dell’Anagrafe tributaria;
-una tabella delle categorie reddituali cui fanno riferimento i dati non corretti.
Dunque in questo caso l’ipotesi potrebbe essere o che effettivamente, come riscontrato dall’Agenzia delle Entrate, sia presente un errore all’interno del 730 che deve essere corretto, ma se in caso invece il contribuente pensi che la dichiarazione sia compilata correttamente perché il fisco non è a conoscenza di determinate cose, allora dovrà comunicarlo prontamente.