Primi problemi legati ai vaccini per il Covid: lo Stato ora deve pagare

Arrivano i primi indennizzi per i problemi derivanti dai vaccini del Covid: ad ottenere un cospicuo rimborso una donna rimasta invalida dopo l’utilizzo del vaccino stesso.

Una storia a metà tra il lieto fine e la tragedia quella occorsa ad una donna friulana, vittima del Covid, ma in una maniera distinta, ovvero dopo la somministrazione del vaccino che quella malattia, il Covid… avrebbe dovuto curare.

Si tratta infatti di una situazione che in molti potevano prevedere con effetti indesiderati del vaccino, ma che purtroppo hanno colpito e creato seri problemi.

Questa signora, ai tempi 65enne, dopo aver effettuato la prima dose, nell’ormai lontano (anche se sembra solo ieri) anno 2020, del vaccino Astrazeneca, ai tempi in fase di test, ha avuto qualcosa davvero di indesiderato.

Ma esattamente cosa è successo? Come si sono complicate le cose?

Indennizzo per problemi legati al vaccino Covid: gli eventi e la risoluzione

Come anticipato, circa due anni fa questa signora friulana, dopo la prima dose di Astrazeneca, inizia ad accusare problemi seri, dolori e un malore improvviso. Perde le funzioni della parte sinistra del corpo e successivamente anche funzioni legate al cervello.

In questo caso i parenti, contattata l’associazione Diritti del Malato di Udine intentano causa per il problema creato alla signora ed effettivamente il loro caso viene preso in considerazione, tanto che tramite il loro avvocato Gabriele Agrizzi, la causa viene presentata all’Azienda sanitaria Friuli centrale, che dichiarerà questo: “può sussistere il nesso di causa tra la vaccinazione somministrata e la successiva condizione patologica sofferta dalla paziente“.

La causa viene vinta e la signora riceve come rimborso un indennizzo dallo Stato di un bonifico mensile e perenne di 913 euro, risultando ad oggi il primo caso di risarcimento per un problema legato al vaccino per il Covid.

Certamente qualcosa che potrebbe risollevare il morale della povera donna, ma che purtroppo non può apparare la situazione di due anni vissuta da questa, sostenuta dalle cure del marito e da spese ingenti per modificare improvvisamente le necessità casalinghe, spese ovviamente che sono state tutte sulle spalle della famiglia.

Dunque la domanda è la seguente: come lo Stato può apparare le possibili problematiche sorte dall’utilizzo dei farmaci per il covid? Dovrebbe essere premura non solo risolvere il problema quando se ne viene a conoscenza, ma dal momento che il problema è sorto ed è entrato nella vita delle persone coinvolte.

Dove è la verità? Dove è la giustizia?