La rottamazione delle cartelle esattoriali ed l’influenza sui pignoramenti
Se si rischia il pignoramento dello stipendio, ci si potrebbe appellare alla rottamazione delle cartelle esattoriali promossa nella nuova legge di bilancio del 2023.
Il pignoramento presso terzi avviane sia se il terzo è in possesso di beni del debitore, sia se debitore vanta crediti nei confronti del terzo.
Perché citiamo questo? Perché con la nuova promulgazione della rottamazione delle cartelle esattoriali tramite legge di bilancio 2023 si può evitare la fase di pignoramento dei beni.
Basterebbe infatti pagare la prima rata del debito che abbiamo contratto per essere salvi, questo perché interviene il principio della rottamazione quater.
Ma cosa comporta esattamente in questo caso la presentazione della rottamazione quater?
Rottamazione delle cartelle esattoriali: ecco di cosa si tratta
Secondo il principio compreso nella rottamazione quater, si possono creare queste evenienze:
- il divieto di iscrizione di nuovi fermi amministrativi e ipoteche, con salvezza di quelli già iscritti alla predetta data di presentazione dell’istanza di adesione;
- il divieto di avviare nuove procedure esecutive (vedi pignoramenti) nonché di proseguire quelle già avviate in precedenza, a meno che non si sia già tenuto il primo incanto con esito positivo;
- la situazione di regolarità del debitore nell’ambito della procedura di erogazione dei rimborsi d’imposta ex art. 28-ter del decreto del DPR n.602/1973, nonché ai fini della verifica della morosità da ruolo, per un importo superiore a 5.000 euro, all’atto del pagamento, da parte delle pubbliche amministrazioni e delle società a totale partecipazione pubblica, di somme di ammontare pari almeno allo stesso importo (art.48-bis del DPR n. 602/1973 e decreto del Ministro dell’economia e delle finanze n. 40/2008) (lett. f). In tal modo, l’agente della riscossione a seguito della presentazione della dichiarazione, anche se la verifica avesse già avuto luogo in precedenza, sarà tenuto a non effettuare il conseguente pignoramento previsto dal combinato disposto degli artt. 48-bis e 72-bis del DPR n. 602/1973, nonché del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze n. 40 del 2008.;
- per le imprese, il rilascio del Documento unico di regolarità contributiva, DURC .
Niente pignoramento dello stipendio per chi usufruisce della rottamazione
In pratica la sanatoria promossa nella legge di bilancio permetterebbe al debitore di limitare i danni, ponendo dei paletti alla Riscossione per il prelievo dei beni al fine di sanare il debito.
Tutti infatti sappiamo che il pignoramento per un debitore avviene tramite la famosa cessione del quinto, ovvero la cessione di una parte, un quinto, dello stipendio.
Nel caso dell’utilizzo della sanatoria però, rispetto alla grandezza del debito, lo stesso verrebbe diviso ancora in parti più piccole: per i debiti fino a 5000 euro in un settimo e solo dopo i 5000 euro in un quinto.