Il caffè è la bevanda più amata dagli italiani, tuttavia, nonostante i suoi numerosi benefici, talvolta è proprio incompatibile con alcune patologie.
Si può parlare di un rito per una pausa rigenerante, di carburante per iniziare le nostre giornate e tal volta una scusa per una chiacchera in compagnia. Qualunque sia il motivo di tale scelta, sono ben 49% di italiani che consumano più di due tazzine e 30% che ne bevono un paio, contro il 3% che sostiene di non consumare caffè.
Solo il 3% della popolazione non consuma caffè, secondo una ricerca del sito di viaggi KAYAK, che ha calcolato sia l’Italia che altri paesi. In tutto ciò chi fa parte della percentuale di assuntori assidui di caffè non sa che in realtà questa non è la scelta migliore per la sua salute.
Non demonizziamo il caffè in genere, che sia chiaro, questa bevanda in realtà, se assunta nelle dosi consigliate, e utilissima per la salute. Il caffè è conosciuto per le sue molteplici proprietà benefiche come la sua capacità di contrastare l’invecchiamento cellulare, migliorare le capacità percettive, ridurre la fame eccessiva nelle diete e molto altro.
Visto che questa bevanda porta diversi benefici, chi è che non dovrebbe assumerne – o quantomeno limitarne il consumo – per la propria salute?
Facciamo una premessa: è chiaro che la tipologia di caffè, l’aggiunta di zucchero e la quantità delle tazzine assunte, è un dato molto rilevante. Non bisogna quindi cadere nel “tutto o niente” insomma. Il caffè lungo per esempio, contiene una maggior quantità di caffeina di quello espresso. Una dose di 2/3 tazzine giornaliere solitamente sono sicure in quasi tutti i casi, alcuni invece, devono proprio starci alla larga il più possibile. Ovviamente è sconsigliato l’uso di caffè per coloro che soffrono di:
Per tutti gli altri, bere caffè è un buon rimedio per la propria salute, purché si rispettino i limiti consigliati. Non è considerata una bevanda letale in se per se, ma è bene ricordare che chi beve troppo caffè, può andare incontro ad una pressione arteriosa elevata. Questa condizione può portare ad ictus e attacchi cardiaci e a un danneggiamento delle arterie. L’assunzione elevata di caffè, come qualsiasi sostanza psico-stimolante, può portare ad una dipendenza sia a livello fisico che psicologico. La dipendenza da caffeina può portare infatti a disturbi di: disidratazione cefalea, squilibri pressori, tachicardia, nausea, vomito, tensione muscolare, disturbi gastrici e spossatezza.