Truffe online, attenzione alle nuove tecniche: come agiscono adesso i cybercriminali
Le tecniche per truffare le persone sono sempre in continua evoluzione. Le ultime in ordine di tempo seppur abbiano un legame con il passato sfruttano dei particolari quasi mai presi in considerazione
Il mondo del web è ricco di aspetti affascinanti, ma al tempo stesso presenta anche diversi lati oscuri e pericolosi. Alle volte per delle piccole ingenuità si rischia di finire in guai seri. Per questo è bene navigare in rete in maniera responsabile tenendo gli occhi sempre bene aperti.
Gli “squali da tastiera” infatti sono sempre pronti a colpire ed elaborano tecniche sempre diverse per mettere a segno i loro diabolici piani. Scopriamo alcuni degli ultimi casi avvenuti in modo da poterli rammentare a scopo preventivo. Solo facendo circolare ciò che accade si possono prendere le giuste precauzioni per difendersi da tutto ciò.
Truffe online: come stanno agendo gli hacker e come bisogna difendersi
Andando nel dettaglio i carabinieri della Stazione di Campo Ligure in provincia di Genova dopo aver indagato accuratamente hanno denunciato in stato di libertà per truffa ben quattro persone. Le prime due di circa 20 anni, una di origini italiane e l’altra di origini pakistane. Si sono finti agenti assicurativi ed inviano su Whatsapp dei link per il rinnovo delle polizze.
Le vittime dopo aver visto i messaggi contattavano immediatamente i due finti assicuratori che dal canto loro non aspettavano altro. Con il pretesto della stipula di una nuova assicurazione si facevano inviare tramite accredito 200 euro. Un phishing in piena regola che però è facile da sventare. Infatti per qualsiasi dubbio o chiarimento va chiamata tassativamente la propria agenzia. Solo loro possono darvi le corrette informazioni sulla polizza.
Gli altri due denunciati invece si aggirano sui 25 anni ed avevano già precedenti con le forze dell’ordine. Millantando di essere dei membri della Croce Rossa, contattavano le filiali bancarie per richiedere dei bonifici di 5000 euro necessari per la manutenzione dei mezzi e del materiale in dotazione ai volontari.
Inviavano all’istituto una delega con relativo Iban con una firma fasulla del presidente della Croce Rossa locale. Il codice bancario però è stato decisivo ai fini dell’indagine. Grazie a questo è stato possibile risalire ai due truffatori. Un vero e proprio squallore. Addirittura sfruttare il buon nome di un’associazione che agisce esclusivamente per il bene della collettività per appropriarsi di denaro in maniera illegale. Quando ci si trova di fronte a situazioni di questo tipo effettuare tutte le verifiche del caso è un passaggio obbligatorio. Anzi, vanno fatte più volte. D’altronde la prudenza non è mai troppa.