Il portale internazionale dedicato all’enogastronomia TasteAtlas, ha scovato i migliori formaggi nel mondo, la Francia non sembra d’accordo.
Una sfida eterna quella tra Italia e Francia: sarà ancora colpa della vincita dei mondiali nel 2006? Se esiste del vecchio rancore questo è certo, ma questa volta ad essere protagonisti sono i formaggi. Come ogni anno, TasteAtlas, l’enciclopedia dei sapori mondiali, ha stillato una lista sui migliori formaggi anche per questo 2023. Nella top 10, troviamo ben 8 prodotti italiani, e un cacio francese che si aggiudica per primo la classifica, ma al 13esimo posto.
Si tratta di un colpo per la Francia che ha come ingrediente principale il formaggio per la propria cultura. Questo paese produce infatti oltre 350 tipi di formaggio diversi e 45 di questi si sono aggiudicati l’Appellation d’Origine Contrôlée e 38 dell’Appellation d’Origine Protégée, non a caso è il primo paese al mondo con il maggior numero di formaggi DOP e IGP, tuttavia questa classifica sembra spiazzare quello di cui ci si aspetterebbe.
A stravolgere questa sicurezza dei francesi questa volta è stata la nota classifica annuale di TasteAtlas che ha visto ai primi posti i noti formaggi Italiani, 8 nei primi 10, 12 nei primi 20 e 15 nei primi 30. La top 10 dei migliori formaggi nel mondo è così impostata:
Arrivati a questo punto è inutile dire che l’Italia ha saputo spiazzare i cari amici Francesi con questa top 10, dipinta dai colori dell’Italia. “Difendere questo patrimonio tricolore è, per noi, un dovere”, dichiara Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare. La risposta della Francia non ha tardato ad arrivare.
Il comitato per il collegamento ferroviario transalpino, Lione-Torino, mette infatti in dubbio l’attendibilità della classifica stipulata. Sul proprio profilo Twitter ha infatti inserito un post alquanto ironico “Amici italiani, facciamo di tutto per avvicinare i due Paesi con i trasporti, ma ci sono aree in cui non bisogna andare lontano”.
Non c’è speranza, la sfida tra Italia e Francia non ha limiti e neanche fine, anche per quanto riguarda la cultura culinaria. In realtà, è bene precisare che la vittoria non è frutto di “fortuna”, anche l’Italia si è sempre difesa bene: ogni regione ha almeno un formaggio che ben la rappresenta e molti di questi hanno anche una denominazione d’origine riconosciuta a livello europeo (DOP e IGP), altri invece sono di tipo PAT, ovvero Prodotti Agroalimentari, ma considerando la grande importanza dei formaggi per la Francia, è difficile “digerire” questo colpo.