Se l’utente ritiene che la bolletta dell’utenza del gas risulta troppo alta o vi sono presenti delle anomalie, è suo diritto contestarla.
In genere, se il consumatore ritiene che la bolletta delle sue utenze non rispecchi il suo reale consumo o semplicemente non vuole pagare due volte la stessa fattura, ha il pieno diritto di inviare al proprio fornitore un reclamo. Tale segnalazione vale sia per l’utenza dell’energia che per quella del gas, in questo articolo ci soffermiamo su quest’ultimo.
In primo luogo, è bene accertarsi che la bolletta in questione presenti realmente delle anomalie che possono riguardare:
Per ovvie ragioni, il cliente si dovrà limitare a denunciare la presunta anomalia, il calcolo effettivo dovrà farlo il fornitore dopo la segnalazione, anche se alcune cose come la fattura pagata, possono essere dimostrate, il corretto funzionamento del contatore o l’esattezza dei calcoli no. Il consumatore può effettuare il reclamo per mezzo di una procedura ben precisa.
Abbiamo appena visto per quali motivi è possibile contestare una bolletta del gas, ora vediamo nel dettaglio quale procedura seguire. Per prima cosa è importante contattare il call center che aprirà la segnalazione. Durante la chiamata, è bene spiegare il motivo del presunto errore e a quel punto attenere la risposta del fornitore. Se di tale reclamo viene rigettata la revisione o non è stato recapitato al mittente, è buona cosa inoltrare una lettera di richiamo al fornitore tramite raccomandata o posta elettronica PEC.
Il metodo di invio del reclamo è fondamentale, in quanto una semplice e-mail o lettera di posta ordinaria, non verranno in alcun modo prese in considerazione.
Il consumatore, prima di avere una revisione della bolletta segnalata, può pagare la fattura solo in parte, o rifiutarsi di pagare l’intera bolletta. Il cliente che invia il reclamo in maniera corretta, sarà soggetto ad una revisione. Il fornitore, durante la procedura, non può in alcun modo sospendere la fornitura.