Prosciutto cotto ritirato da un noto supermercato: il motivo della clamorosa decisione
Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di una specifica marca di prosciutto cotto commercializzata da una rinomata catena di supermercati del Bel Paese. Ecco perché è stato preso il drastico provvedimento
I richiami alimentari sono all’ordine del giorno in Italia. Merito del meticoloso lavoro che svolge quotidianamente il Ministero della Salute che protegge i consumatori dai cibi che potenzialmente possono rappresentare un rischio per la salute. La tempestività con cui interviene ha permesso nel tempo di scongiurare diversi pericoli per le famiglie italiane.
Dal canto loro le persone però devono prestare massima attenzione a ciò che viene scritto nell’apposita sezione del sito del Ministero. D’altronde una volta rese note devono arrivare ad una platea più vasta possibile per poter avere efficacia. E a proposito di ciò, negli ultimi giorni in tal senso sta circolando una notizia che merita una particolare menzione.
Prosciutto cotto ritirato, perché è preferibile non mangiarlo: cosa contiene al suo interno
Sul sito del Ministero della Salute nella parte dedicata ai richiami alimentari è comparsa una nuova allerta datata 7 febbraio. Riguarda il “Prosciutto cotto Alta Qualità” del marchio “Il Tagliere del Re”. La ragione sociale dell’OSA in cui viene commercializzato è Aldi S.r.l mentre il nome del produttore è Motta S.R.L.
Lo stabilimento si trova invece presso Via Capuana 44, 20825 Barlassina (MB), Italia. Il formato del prodotto ritirato è di 750 grammi. Per quanto concerne il numero del lotto del prosciutto per cui è stato disposto il ritiro è L225139 con data di scadenza o limite minimo di conservazione fissato entro il 21/02/2023.
Il motivo che ha portato alla decisione istantanea del prosciutto sopracitato dai supermercati Aldi è la presenza dell’allergene soia non dichiarato nell’etichetta. Un particolare di non poco conto visto che le allergie alle soia non sono così rare, anzi. Possono manifestarsi in diversi modi e non sempre vengono diagnosticate correttamente. Tra i sintomi più ricorrenti ci sono eruzioni cutanee, difficoltà respiratorie e problemi digestivi come ad esempio nausea o vomito. Evitare qualsiasi tipo di contatto con la soia in questi frangenti è d’obbligo.
A tal proposito, ecco la nota con le avvertenze reperibile sempre sul portale del Ministero: “Il prodotto non deve essere consumato da soggetti allergici alla soia e può essere restituito in tutte le filiali Aldi. Il prezzo di vendita sarà rimborsato anche in assenza dello scontrino. Per eventuali richieste di chiarimento si prega di contattare il servizio clienti Aldi al seguente numero: +39 800 370 370 (dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 17:00, sabato dalle 8:00 alle 14:00)”.