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Potresti essere uno di quei famigliari che deve restituire i soldi dell’assegno unico

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Un cavillo burocratico potrebbe portare alcune famiglie a dover restituire un bel po’ di soldi all’INPS: questi sono i soldi che erano stati percepiti tramite l’assegno unico, ecco a quanto ammonta il tutto.

Sai che, se hai ricevuto l’assegno unico dall’INPS, potresti dover restituire un bel po’ di soldi? Si tratta di un cavillo burocratico, ma che purtroppo porterà alcuni genitori a dover fare un conto salato.

Infatti nel 2022 era stata indetta una maggiorazione per l’assegno unico per quei genitori che avessero più figli minorenni e di cui il nucleo famigliare, come specificava la legge, prevedesse che tutti i genitori della famiglia fossero lavoratori.

La maggiorazione prevedeva un pagamento maggiorato di un massimo di 30 euro che arrivavano appunto alla famiglia direttamente tramite l’assegno unico erogato.

Questa richiesta era stata fatta anche dalle famiglie monogenitoriali, le quali avevano regolarmente ricevuto il compenso… purtroppo però è proprio qui che è risultato l’errore.

Famiglie monogenitoriali e maggiorazione: non potranno riceverla

Infatti la legge diceva nella sua interpretazione che la maggiorazione in questione legata alla famiglia con genitori lavoratori fosse rivolta solamente alle famiglie con presenti entrambi i genitori.

Nel mentre però la maggiorazione in questione aveva ricevuto tantissime domande da famiglie con un solo genitore, queste domande erano state anche successivamente accettate e l’erogazione era partita.

Questa erogazione si è verificata a tutti quelli per cui era stata accettata la domanda per mesi compresi tra marzo e settembre e comprende un massimo di erogazione appunto di 30 euro mensili.

Considerando dunque che il massimo dell’erogazione riguarda questo conteggio economico e che l’erogazione è stata effettuata indistintamente per tutti, anche per coloro che formalmente non ne avevano diritto, l’INPS potrà richiedere indietro un massimo di 210 euro.

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Chiaramente questi soldi non dovranno essere riportati proprio all’INPS, ma saranno addebitati in un conguaglio compreso nel prossimo mese di pagamento dello stesso assegno unico; questo anche contando che da questo nuovo anno 2023 l’assegno unico, per coloro che ne beneficiano, viene erogato oramai in maniera automatica.

Ricordiamo anche che entro la fine di questo mese di Febbraio, ovvero entro il 28 Febbraio 2023 bisognerà presentare la domanda per il DSU (Dichiarazione sostitutiva unica) cosi da poter ricevere il modulo del reddito ISEE e poter fare nuovamente la domanda, per chi ancora non l’ha ricevuto, proprio per l’assegno unico.

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Francesco Tripputi