La quota degli alimenti gettati è diminuita nel 2022. Nonostante ciò è ancora troppo alta la percentuale di cibi che annualmente finiscono nella pattumiera. Ecco quali sono quelli più “sprecati”
Lo spreco alimentare in Italia è in diminuzione. Una gran bella notizia che però non può soddisfare a pieno visto che ancora troppi alimenti vengono buttati nella pattumiera anzitempo perché non più utilizzabili. La media è di 75 grammi di cibo sprecato al giorno a testa, che in proporzione sono più di mezzo chilo a settimana oltre 27 kg all’anno.
Bisogna però andare per gradi e prendere per buono il risultato dell’ultimo anno. Non si può pretendere di migliorare così rapidamente, ma si deve puntare a raggiungere l’ambizioso obiettivo nel medio-lungo periodo, partendo dalle basi gettate in questa fase.
Il 12% in meno rispetto ad un anno fa che lascia comunque spiragli di fiducia, a patto però che tutti facciano la propria parte. Il primo passo è quello di avere sempre sotto controllo i cibi di cui si dispone in casa in modo tale da poter consumare prima quelli che hanno una durata minore.
Sotto questo punto di vista i principali alimenti oggetto di spreco sono la frutta fresca (con una media di 3,4 grammi al giorno) che troppo spesso dimentichiamo in frigorifero per poi doverla buttare una volta andata a male e il pane (2,3 grammi al giorno). Appena si indurisce si tende a disfarsene, ma qualora non sia passato troppo tempo potrebbe essere ancora salvato in diversi modi.
Nella top five sono presenti anche insalata, verdure, aglio e cipolla. Andando nel dettaglio dei territori, si spreca di più al Sud (+8% rispetto alla media nazionale) e nelle famiglie senza figli (+38%). Tutti questi preziosi dati sono stati contenuti nel report “Il caso Italia 2023” di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability.
È stato diffuso in occasione della decima Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare per iniziativa della campagna Spreco Zero di Last Minute Market e dell’Università di Bologna. Dunque, questo è il quadro per quanto concerne il problema dello spreco alimentare a livello domestico.
A ciò va aggiunto quello di filiera. Nel 2022 sono andate sprecate nella filiera italiana oltre quattro milioni di tonnellate di alimenti. Ad affermarlo è stato Luca Falasconi, che ha coordinato appunto il rapporto “Il caso Italia 2023”. Il tutto per un valore economico complessivo piuttosto elevato che va oltre i 9 miliardi di euro.