Il 7 febbraio è stata la giornata mondiale per la sicurezza in rete “Safer Internet Day”, questo evento ha messo l’accento sulle problematiche relative ai minorenni in rete.
Il Safer Day è una giornata mondiale per la sicurezza in Rete, promossa dalla Commissione Europea. Sono 180 le nazioni che partecipano a questo evento, al fine di parlare delle problematiche più comuni nell’era del web. Tale evento è nato dal progetto SafeBorders del 2004 e successivamente ripresa dall’azienda Insafe, che ha una Rete Europea che si occupa della sensibilizzazione ed educazione sul web, questa gestisce una linea telefonica di assistenza e lavora assieme ai più giovani per garantire un internet più tutelato e sicuro.
In occasione di questa giornata, come ogni anno, si è fatto il punto della situazione: i dati sono allarmanti. In Italia, il movimento italiano dei genitori (Moige), ha rivelato che secondo le loro stime il 22% dei minori supera le 5 ore al giorno connesso e il 63% si collega ad internet senza alcuna supervisione. L’allarme per questi dati, sorge dal fatto che la cybercriminalità in questi anni ha raggiunto livelli spropositati, gli adolescenti sono molto più soggetti ad episodi di questo genere, oltre al rischio di cadere vittima del cyberbullismo.
I problemi di una navigazione non sicura sono molteplici, colpiscono gli adulti, ma in particolar modo gli adolescenti. Uno di questi è sicuramente l’adescamento online: adulti che si fingono adolescenti innamorati delle proprie vittime allo scopo di farsi inviare foto intime e sessuali per mezzo di social network. Il risultato è la diffusione di materiale pornografico online senza il proprio consenso. Parliamo di adolescenti ma anche di bambini: la pedofilia non è da sottovalutare. Sempre nei più noti social, esistono le cosiddette “challenge”, che spesso e volentieri cadono nel cyber bullismo.
Questo tipo di sfida tra adolescenti (challenge), consiste nel reperire materiale o creare contenuti che in quel momento sono in trend. Il problema di queste sfide è che i ragazzi/e, spinti da questo bisogno di avere notorietà sul web, sono disposti anche a filmare atti evidenti di bullismo verso i coetanei, condizione che può destabilizzare in maniera grave la vittima. Altro punto dolente sono il tipo di sfide: alcune di esse possono essere anche letali in quanto pericolose fisicamente.
Il punto di partenza sta nell’educazione: la polizia postale ha individuato alcuni consigli che i genitori possono adottare per diminuire i rischi nel web, vediamoli passo a passo:
Non solo legislatura, ma anche educazione: durante il convegno “Verso un’agenda digitale” che è stato svolto a Roma nell’Aula dei Gruppi Parlamentari organizzato da Telefono Azzurro per celebrare il Safer Internet Day, il presidente del Senato Ignazio La Russa, afferma che il problema della digitalizzazione è “Un tema che richiede di essere affrontato tanto sul piano legislativo quanto su quello educativo e che impone di affiancare alle tutele una convinta opera di informazione e sensibilizzazione”.