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Tfr ricco grazie all’inflazione: uno spiraglio di luce per i lavoratori

Rivalutazione tfr dicembre 2022
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L’inflazione è alle stelle: tra rincari di vario genere, traspare un guadagno per i lavoratori dipendenti, in particolare sul Tfr

L’Italia quest’anno è al primo posto in Europa – non si tratta di un premio, bensì dell’aumento del costo della vita a causa dell’inflazione. L’italiano giorno per giorno fa i conti in maniera letterale con il costo della vita a causa degli stipendi non più in linea con i prezzi dei beni, anche di prima necessità. Uno spiraglio di luce nel tunnel per chi, lavora come dipendente e anno per anno sta mettendo da parte il suo trattamento: l’inflazione ha alzato del 10% la rivalutazione del TFR (trattamento di fine rapporto).

Come la legge dichiara, per ogni cessazione di lavoro, il dipendente ha diritto ad un compenso di fine rapporto. La somma in questione si calcola calcolando per ogni anno lavorato, una quota pari alla retribuzione annua suddivisa per 13,5.

Facendo un esempio pratico: Giacomo, che viene assunto il 1° gennaio, supponiamo che abbia uno stipendio lordo annuo di 25.000 euro. Il 31 dicembre dello stesso anno, il calcolo per l’accontentamento TFR sarà: 25.000: 13,5 = 1.851,85 euro.

Quest’anno, ad influenzare positivamente l’accantonamento TFR annuo, è l’inflazione, che porta una rivalutazione più alta rispetto agli anni precedenti, assicurando un maggior profitto per i lavoratori dipendenti, ma vediamo nel dettaglio.

Aumento TFR: la rivalutazione del 10%

Come ogni anno, il 31 dicembre viene effettuata la rivalutazione del TFR. Quest’anno i risultati sono stati sorprendenti in quanto non si vedeva un risultato così alto dalla metà degli anni 80. Il mese di dicembre 2022 ha portato il coefficiente di rivalutazione del TFR a raggiungere quasi il 10%.

Calcolo Tfr
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L’Istat, infatti, ha ufficializzato questi dati grazie ai suoi indici di prezzi al consumo. Quest’anno è infatti alle stelle con un risultato pari a 118,21 ha confermato un aumento dell’11,3% rispetto all’anno precedente. La correlazione ad aumento dell’inflazione e TFR è pressoché fatta. Nell’articolo 2120, comma 4, cita «con esclusione della quota maturata nell’anno, è incrementato, su base composta, al 31 dicembre di ogni anno, con l’applicazione di un tasso costituito dall’1,5 per cento in misura fissa e dal 75 per cento dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, accertato dall’Istat, rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente».

Come possiamo leggere, il trattamento di fine rapporto, ogni anno viene incrementato sulla base dell’inflazione. Questa determina il 75% della quota di fine trattamento (il restante 1,5% è quota fissa). Quest’anno l’indice dei prezzi al consumo ha portato un coefficiente di rivalutazione TFR che tocca il 10%.