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Pensione di anzianità per gli invalidi: la ricevono sempre molti anni prima

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La pensione di anzianità per invalidi viene ricevuta sempre anticipatamente per determinate ragioni: ecco come funziona e come fare domanda per averla.

La pensione di vecchiaia per gli invalidi, come dice la legge, viene ricevuta sempre molto anticipatamente rispetto al previsto, infatti inizialmente era stata assegnata ai 60 anni per gli uomini e ai 55 anni per le donne.

Ciò significa che viene già assegnata tra i 6 e gli 11 anni prima. Ma cosa è cambiato ora? Con il cambiamento degli anni di vita, ora la pensione di vecchiaia è stata modificata a 61 anni per gli uomini e 56 per le donne.

La persona deve essere invalida all’80% e ovviamente, come requisito preliminare come in tutte le questioni pensionistiche, sono i 20 anni minimi di lavoro.

Ci sono però delle categorie di lavoratori che sono escluse da questo conteggio e che dunque non possono ricevere la pensione anticipata.

Chi non ha diritto alla pensione di anzianità anticipata

I lavoratori esclusi, oltre a quelli che ovviamente non posseggono l’80% effettivo di invalidità, sono anche tutti i dipendenti dei settori pubblici e anche i lavoratori autonomi.

Questo perché il beneficio si applica solamente nei confronti dei lavoratori iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria e ai fondi sostitutivi dell’Ago.

Oltretutto questo beneficio si applica solamente a coloro che fanno parte del vecchio sistema pensionistico precedente al 1995, ne sono dunque esclusi tutti coloro che sono contributivi puri.

Inoltre è bene specificare che la pensione anticipata verrà elargita a coloro la cui invalidità è specifica e non generica, ovvero tutti quei lavoratori che a causa della loro situazione di invalidità a più dell’80% hanno difficoltà a svolgere la loro mansione lavorativa.

Pensione anticipata 2023: per chi sarà possibile?

Con l’arrivo del nuovo anno si vedranno delle variazioni nelle riforme pensionistiche: come cambieranno e quali saranno le novità. La riforma pensionistica nell’anno nuovo resta uno dei nodi cruciali ancora da sciogliere. Con l’abbandono della riforma 102 infatti in molti pensano che il minimo età pensionabile dei 64 anni verrà abbandonato, ma sarà davvero cosi?

Intanto si è certi che la soglia dei 42 anni e 10 mesi di contributi per il pensionamento anticipato resterà invariata, mentre resterà ancora attiva la soglia dei 67 anni per coloro che hanno maturato 20 anni di contributi.

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E ancora si parla dei profili di quei lavoratori cosiddetti precoci, ovvero che rientrano nella Quota41 precoci, che potranno richiedere il pre pensionamento anticipato con 41 anni di contributi, ma solo a patto che appartengano ad uno dei profili tutelati.

In questo caso infatti è stato istituito il prepensionamento anticipato anche prima dei 60 anni che porterà a ricevere la pensione con un totale di 41 anni di contributi versati. Obbligatoriamente però un anno di questi contributi dovrà essere stato versato prima dei 19 anni, anche discontinuamente.