Un figlio o un erede oltre al denaro e beni, può ereditare anche i debiti della persona defunta, ma quali esattamente?
Purtroppo, la morte di una persona cara, oltre al dolore dell’avvenimento, può portare anche un passaggio dei debiti del soggetto defunto. Questa condizione, infatti, si può applicare nei confronti della persona a cui è destinata l’eredità. Il familiare infatti, nel momento in cui viene a mancare la persona in questione, può decidere in autonomia se rinunciare o meno all’eredità; ovviamente prima di accettare o rifiutare “il pacchetto completo”, è bene fare due calcoli in fatto di convenienza.
Prima di trarre conclusioni o fare calcoli errati, è bene ricordare che, nonostante la maggior parte dei debiti vengono in genere ereditati, questo discorso non vale per tutti: alcuni debiti del deceduto infatti, andranno automaticamente in prescrizione.
Gli eredi, di norma, devono rispondere dei debiti in proporzione della quota ereditaria. Esistono alcune tipologie di debiti che sono obbligatoriamente trasmessi a chi acquisisce l’eredità, nel dettaglio parliamo di:
Nonostante la maggior parte dei debiti viene trasferita all’erede, non tutti sono soggetti a trasmissione. Alcuni infatti, vanno in prescrizione, non essendo vincolanti e per natura intrasmissibili. Vediamoli dunque nel dettaglio.
La suddivisione dei debiti fra parenti: è bene precisare che, se l’eredità è destinata a 3 componenti, i debiti verranno suddivisi in 3 parti. Facciamo un esempio pratico: al figlio a cui spetta un terzo dell’eredità, si appropria di un terzo del denaro e dei beni del defunto, ma anche un terzo dei debiti. Il pagamento può essere effettuato da un solo erede (tralasciando quindi la sua quota ereditaria), naturalmente questo ha il diritto di farsi rimborsare la somma spettante dagli altri componenti. L’erede che ha accettato l’eredità con beneficio di inventario, può richiedere di limitare il pignoramento ai beni ricevuti per successione.