Stufe a pellet e legna, non sempre sono così convenienti come si crede
A partire dalla scorsa estate, grazie ai bonus statali e locali, moltissime persone hanno cercato di abbattere i costi delle bollette del gas acquistando stufe a legna e pellet, ma non tutti hanno risparmiato.
Mentre sul web è pieno di articoli che raccontano degli incredibili vantaggi e risparmi derivati dall’acquisto di questi sistemi di riscaldamento, tanto che molte persone si sono sentite ingannate dalle recensioni entusiastiche che non ne hanno permesso una valutazione complessiva.
Le stufe a pellet ed a legna erano, fino a qualche tempo fa, effettivamente molto convenienti in quanto il combustibile si poteva trovare a prezzi davvero convenienti e con questi sistemi di pagamento le famiglie potevano dire addio ai costi del gas ed avere al tempo stesso una casa accogliente e calda durante l’inverno. Peccato che, nel giro di pochissimo tempo tutto è cambiato e le persone si sono trovate ad avere solo degli oggetti ingombranti totalmente inutilizzabili.
Già da questa estate i prezzi di pellet e legna hanno cominciato a salire a causa dell’inflazione in repentina crescita e soprattutto per via dell’esaurimento delle scorte di combustibile in Italia. La guerra tra Russia ed Ucraina ha aggravato la situazione dato che i paesi coinvolti negli scontri erano i principali esportatori di pellet e legna di buona qualità.
Questo fatto ha causato danni a tutta l’Europa (ed oltre) dato che proprio a causa dei mancati carichi sia l’Italia che gli altri paesi hanno cominciato a rimanere totalmente a corto di combustibili ed in più sono cominciati a comparire i primi casi di produzione di pellet di pessima qualità che ha distrutto una quantità incredibile di foreste includendo anche alberi non completamente adatti alla produzione di calore.
Pellet e legna, perché non convengono più
Oltre a tutto ciò, in molte città italiane le stufe a legna sono diventate quasi inutilizzabili in quanto sono stati imposti molti limiti per salvaguardare la qualità dell’aria.
Specialmente le regioni nel nord Italia, come Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, dove l’aria è da sempre molto inquinata, le famiglie hanno potuto usufruire del calore delle proprie stufe solo per pochi giorni.
Anche le stufe a pellet non hanno avuto vita semplice, i modelli infatti vengono classificati con delle stelle dove il massimo della sicurezza ed efficienza è simboleggiato con 5 stelle. I modelli più vecchi, al di sotto delle tre stelle, hanno subito molte limitazioni tanto che in alcune città è stato imposto un divieto assoluto di accensione.