Chi svolge un’attività lavorativa usurante, ha diritto a una pensione agevolata, in quanto lo porta ad un invecchiamento precoce
Il lavoro è un diritto ed un dovere del cittadino, di conseguenza ogni lavoratore dovrebbe godere degli stessi diritti. Tuttavia, non tutti i lavori sono uguali. Esistono certe categorie di lavoratori che svolgono mansioni delicate. Ruoli usuranti e molto impegnativi a livello psicofisico, pericolosi a livello di sicurezza e di salute: parliamo dei cosiddetti “lavori usuranti”.
La definizione la troviamo nel D.Lgs 374/1993, ossia lavori in cui ”è richiesto un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti con misure idonee”. Esiste infatti, una tabella che indica la categoria di questi lavoratori e spiega nel dettaglio i loro diritti: chi svolge lavori usuranti, ha diritto per legge a un diverso trattamento pensionistico, in quanto il lavoro stesso inciderebbe su un invecchiamento precoce dell’individuo.
L’elenco cita lavori dei settori più vari: da operai delle fabbriche, esportatori dell’amianto fino ai settori ospedalieri notturni. Un lavoro usurante può comprende lo svolgimento di mansioni che possono compromettere la salute dello stesso. Un’eccessiva esposizione a sostanze chimiche o cancerogene rientra nella categoria. Anche il lavoro notturno: il turno svolto in determinati orari, sottopone il lavoratore ad un particolare stato di stress. Rientra anche il personale del pronto soccorso, chirurgia e rianimazione. La fatica in alcuni casi, è quindi di carattere psicofisico. La categoria comprende i seguenti lavori:
La lista è molto varia e aggiornata degli anni, nel Decreto legislativo 67/2011 è disponibile la lista dei lavori usuranti, successivamente aggiornata dal Nel decreto 5 febbraio 2018. Secondo la legge, dunque, i professionisti che svolgono attività lavorative usuranti dal punto di vista sia fisico che mentale, vanno incontro a uno stress che velocizza lo stato di invecchiamento di una persona, a differenza di altre mansioni. Motivo per cui queste persone hanno diritto ad una pensione agevolata, vediamo nel dettaglio.
I lavoratori dipendenti con quota 97,7 possono accedere alla pensione a 61 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi. Gli autonomi, invece, a 62 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi versati. I lavoratori che svolgono attività notturna (se hanno effettuato dai 72 ai 77 turni in un anno), possono andare in pensione a 62 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi. Se i lavoratori notturni hanno effettuato dai 64 ai 67 turni notturni in un anno, possono andare in pensione a 64 anni e 7 mesi con 35 anni di contributi maturati (Quota 100,7).
Da non trascurare il fatto che, per accedere alla pensione per lavori usuranti, l’attività in questione deve essere stata svolta per almeno 7 degli ultimi 10 di lavoro. La lista è aggiornata e sarà valida fino a dicembre 2026.