Isee online: attenzione a questo passaggio, se sbagli potresti pentirtene
Nela Dsu dell’Isee online, se abbiamo un mutuo aperto, non dobbiamo assolutamente cadere in questo errore in quanto potrebbe costarci caro
Siamo arrivati a gennaio, oltre ad essere il primo mese dell’anno, questo è il momento in cui dobbiamo rinnovare la nostra certificazione Isee. Molti decideranno di rivolgersi a partronati e caf, altri per comodità decideranno di procedere in totale autonomia. La comodità avvolte non ripaga: nonostante questo mezzo possa sembrare semplice e veloce, in quanto non è necessario cercare documenti da portare al caf, può rivelarsi un’arma a doppio taglio.
Facciamo un riassunto di come funziona la precompilata online a fini Isee. Innanzitutto, utilizzando la DSU precompilata è possibile compilare i propri dati senza ricercare giacenze bancarie e saldo, in quanto questi sono già presenti nel sistema dell’Agenzia delle Entrate che li fornisce all’Inps. Una volta inviata la richiesta, ci sarà il passaggio della verifica dei dati presenti e se necessario, andrà fatta una modifica della stessa.
Il controllo è un passaggio fondamentale: nonostante la precompilata in genere sia spesso completa, un’informazione non corretta o omessa nella Dsu, può costarci davvero cara. Questo errore, infatti, può realmente innalzare il nostro Isee più del dovuto.
In questo articolo parleremo di un dettaglio che può interessare chi ha un mutuo attualmente attivo. La quota capitale residua del mutuo non viene elaborata in automatico dall’Inps. Se questa informazione non viene aggiunta, il valore dell’immobile verrà considerato per intero, facendo salire indebitamente la cifra dell’Isee.
Isee online: attenzione a questo errore
In questa sede trattiamo l’errore che può commettere chi ha un mutuo attualmente attivo, ma è bene ricordare che in qualunque caso non bisogna dare mai per scontato che l’isee precompilato sia completo. Molte volte può capitare che alcuni dati non siano stati recuperati dai sistemi e quindi, vanno dichiarati dal diretto interessato. Chi ha una casa di proprietà dovrà indicare: la casa di abitazione del nucleo famigliare, l’ammontare del mutuo, eventuali terreni agricoli e se si dispone di un patrimonio immobiliare detenuto all’estero.
Successivamente alla dichiarazione precompilata, l’Inps ci invita ad accedere alla sezione “verifica” dal portale del precompilato. In questo caso dobbiamo consultare la sezione riferita al patrimonio mobiliare (modulo FC.1 Quadro FC2 sez I e II). A questo punto si deve cliccare sull’opzione “modifica”, così da poter eventualmente indicare: la quota capitale residua del mutuo (della quota posseduta) e se si tratta o meno della casa di abitazione. Questa operazione risulta fondamentale in quanto la mancata indicazione del capitale residuo, innalzerebbe l’Isee.
L’indicatore della situazione economica della famiglia viene calcolato in base a due fattori: Isr (somma di tutti i redditi) + 20% Isp (somma patrimoni). Il valore dei nostri patrimoni (in questo caso l’immobile) incide quindi per il 20% sul nostro Isee. Se prendiamo per esempio un’immobile da 200 mila euro, senza la dichiarazione della quota residua del mutuo, lo stesso inciderebbe sull’isee per un totale di 40 mila euro. Una corretta dichiarazione potrebbe essere invece, riconosciuta. Prendiamo per esempio il caso di una quota residua da 10o mila euro, l’immobile in questo caso alzerà solamente 20 mila euro sull’Isee.