Gli aiuti continuano anche nel 2023: tutti i soldi che possiamo ricevere dallo Stato
Dopo i vari bonus che ci ha portato il 2022, anche con l’anno nuovo gli aiuti governativi non si ridurranno: ecco tutti i bonus che si potranno ricevere nel 2023 per famiglie, lavoratori autonomi ed imprese.
Il 2022 sta agli ultimi battenti e già ci aspettiamo supporto ulteriore con il nuovo anno. Il 2023 infatti dovrebbe continuare a portare ulteriori aiuti statali per quanto riguarda famiglie, lavoratori autonomi e imprese.
Cosa ci dobbiamo aspettare dunque con il nuovo anno? Che tipo di supporto avremo? Si parte per primo con il taglio del cuneo fiscale promosso tra l’altro anche dai sindacati come Cigl che lo vorrebbe attuato per tutti:
con esso i lavoratori sotto i 35000 euro annuali di reddito non perderanno lo sgravio contributivo attualmente in vigore che permette di avere qualche soldo in più in busta paga alla fine del mese grazie allo sgravio fiscale del 2%.
Lo sgravio salirà poi sino al 3% per i lavoratori con un reddito di 25000 euro che porterà 1.920 euro al mese.
Bonus sociale: altro supporto che sarà realtà nel 2023
Altro bonus che ci aspetteremo essere presente nel 2023 sarà il bonus sociale:
il Bonus bollette 2023 farà infatti parte e sarà uno dei punti della Legge di Bilancio 2023, appena approvata dal Consiglio dei Ministri nel 21 Novembre e che sarà attiva a partire dal nuovo anno. La legge che avrà ingresso nel nuovo anno prevede un supporto di 35 milioni di euro.
Il bonus bollette inoltre si aggancia ad un altro grande cambiamento effettuato dal Governo Meloni, ovvero l’aumento del limite ISEE per ottenimento dei vari bonus dai precedenti 12000 euro a ben 15000 euro di reddito annuale.
Tornando al bonus sociale, per ottenerlo è comunque necessario che uno dei componenti della famiglia sia titolare di un contratto del gas, un contratto per l’elettricità elettrica ed un contratto idrico.
Pellet scende di prezzo: aiuto sostanzioso per il riscaldamento
Infine l’ultima mossa, per ora, da parte del Governo riguarda la diminuzione del prezzo del pellet. Come tutti sappiamo l’inflazione non ha portato solo l’aumento incontrollato dei prezzi delle bollette, ma anche l’aumento di materiali appunto come pellet e legna. Non per niente la biomassa più usata dagli italiani ha toccato picchi di vendita altissimi, con un sacco che ad oggi sta circa sui 15€.
Infatti tagliando l’IVA il nuovo esecutivo tenterebbe di ammortizzare i costi che devono essere obbligatoriamente coperti dai commercianti per guadagnare sul prodotto.
L’idea dunque sarebbe quella di calare l’IVA sul pellet dal 22 al 5%. In questo modo appunto il commerciante non sarebbe più costretto ad aggiungere al prezzo finale del prodotto, già alto, il suo margine, ma il prezzo potrebbe tornare comunque più basso sul mercato, arrivando dai 15 euro attuali ad un prezzo finale di 12,5 euro.