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INPS e assegno unico, non devi presentare la domanda di adesione in questo caso

Assegno unico
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Con l’arrivo del nuovo anno si rinnova la necessità di effettuare le domande per ricevere bonus statali. In alcuni casi però la domanda non deve essere inviata per ricevere il beneficio: ecco quando.

L’INPS continua come suo consueto ad erogare l’assegno unico, sostegno importantissimo per molte famiglie italiane che sono in difficoltà.

Sappiamo inoltre già che per la prossima annualità, per molte famiglie sarà estremamente più semplice ottenere questa tipologia di assegno, dato che non sarà neanche necessario presentare specifica domanda.

Ma attenzione, questo succede solo in caso che la domanda risulti comunque automaticamente “accettata”, e non in altre condizioni di giudizio da parte dell’Instituto Nazionale di Previdenza sociale, come nei peggiori dei casi  “Decaduta”, “Revocata”, “Rinunciata” o “Respinta”. 

Inoltre se anche la domanda risultasse in altri casi “In istruttoria”, “In evidenza alla sede”, “In evidenza al cittadino”, “Sospesa”, ovvero ancora in fase di accettazione o di controllo, il bonus verrebbe erogato solo al termine dell’accettazione, ovviamente in caso unico di esito positivo.

Assegno unico 2023: chi non è obbligato a presentare la domanda

Come esplicato nella circolare ministeriale circolare n. 132/2022 per alcune famiglie non sarà assolutamente necessario presentare nuova domanda di adesione per ottenere l’assegno unico.

I casi specifici in cui l’INPS può decidere di erogare direttamente il bonus alla famiglia in questione sarebbe in caso di nascita, la variazione o l’inserimento della condizione di disabilità, variazioni della frequenza scolastica del figlio maggiorenne, modifiche riguardanti la separazione, i criteri di ripartizione in base ad un provvedimento giudiziario o accordo dei coniugi o inerenti alle modalità di pagamento.

La domanda risulterà attiva a partire dalla data del 1° marzo 2023 per tutti a meno di coloro come detto che hanno visto la loro istruttoria con risposta “Decaduta”, “Revocata”, “Rinunciata” o “Respinta”. In questi casi comunque si può nuovamente presentare il DSU con il proprio ISEE per cercare di ottenere nuovamente l’assegno unico.

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Per coloro che tarderanno nel presentare il DSU perché non erano a conoscenza preventiva della cancellazione del bonus nei loro confronti, se presentano la domanda entro il giorno 30 Giugno 2023 potranno vedersi accreditare il bonus completo e riprendere anche ciò che hanno perso da marzo in poi.

Come si può inoltrare, in caso di bisogno, la domanda per l’assegno unico: semplicemente tramite i canali ufficiali INPS ovvero sul portale web accedendo tramite SPID, CIE o CNS, oppure tramite il Contact Center al numero  803.164 o 06.164.164 o mediante enti di Patronato.