Dalla riduzione del minimo di pagamento contante alle pensioni minime: ecco tutte le regole che verranno presentato nella prossima legge di bilancio.
La nuova manovra di bilancio è pronta e cosi il nuovo Governo Meloni ha iniziato a presentare tutte le novità che ci saranno prestissimo: dalla riduzione del minimo di pagamento contante all’aumento delle pensioni minime, ecco tutto ciò che potrebbe cambiare nei prossimi mesi.
Un ennesimo giro di giostra che da mesi sta già condizionando le spese dei cittadini, nonché i vari commercianti che hanno già effettuato chiare proteste contro questo limite, secondo loro, troppo alto per il pagamento Pos.
Tutto verrà svelato dunque con la presentazione della nuova Legge di Bilancio 2023 che chiarirà esattamente le priorità del Governo su queste due urgenti tematiche.
Si parla dunque di cambiamenti radicali sia sul lato pagamenti ai commercianti che sul lato pensioni.
Partiamo dalla questione dei pagamenti con Pos, dato che la situazione negli ultimi giorni sta diventando sempre più calda: sembrerebbe infatti che, dopo aver anticipato una promessa di ridurre i limiti della possibilità di rifiutare il pagamento con carta a 30€, la situazione invece sia rimasta invariata alla prima scelta presa dal nuovo Governo Meloni, ovvero restare sulla soglia dei 60€.
Questo anche e con molta probabilità per le pressioni di Bruxelles, che aveva dichiaratamente contrastato la scelta di supportare i pagamenti contanti data dal favore dell’Italia, anche e soprattutto dopo lo scandalo che si sta verificando in questi ultimi giorni al Parlamento Europeo.
A farne le spese e lamentarsi i commercianti che stanno già protestando dicendo che non accetteranno carte entro quella soglia. La soluzione potrebbe rivelarsi solo se il Governo riuscisse ad arrivare ad accordi convincenti con i circuiti di pagamento come Nexi e Mastercard.
Per quanto riguarda invece il discorso pensioni, il Governo sembrerebbe avere la reale intenzione di aumentare l’importo della pensione minima da 574 a 600€, ma attenzione: questa scelta non sarà valida per tutti i pensionati, ma solamente per quelli che hanno un’età maggiore di 75 anni.
Eppure anche se questo tema resta molto a cuore per il nuovo esecutivo, potrebbe comunque rivelarsi qualcosa di infattibile, dato che per effettuare questo investimento sul futuro dei pensionati italiani servirebbe una spesa complessiva di circa 800 milioni di euro, mentre al momento il tesoretto del nuovo Governo prevede una spesa di soli 560 milioni di euro.