Voucher buoni lavoro 2023: ecco per chi sono
Ricordate i voucher lavoro? Potrebbero tornare in auge ed essere ristabiliti nella prossima Legge di Bilancio. Ecco cosa ci si aspetta.
La legge di Bilancio del 2023 potrebbe portare con se un’altra importantissima novità: i voucher di lavoro, che erano stati aboliti nel 2017 durante il Governo Gentiloni.
Questi voucher sono dei pagamenti per i lavoratori stagionali in vari settori che non sono valutati come un lavoro con regolare contratto essendo lavori saltuari, ma che comunque sono retribuiti regolarmente e posseggono una copertura INPS.
Questi voucher sono legati a settori come turismo, ristorazione, servizi alla persona e nell’agricoltura, ad oggi sono stati sostituiti dal pagamento a prestazione occasionale e il suo limite potrebbe essere aumentato a 10 mila euro anziché i 5 mila euro attuali di copertura.
Ma come funzionano i voucher che verranno proposti nella nuova Legge di Bilancio?
Voucher come contrasto del lavoro nero… e se non funzionasse?
I voucher vennero introdotti nel lontano 2003 ed il loro obiettivo era ed è quello di contrastare il lavoro nero e permettere al lavoratore di guadagnare soldi puliti, non in nero, anche non essendo posto sotto contratto dall’azienda.
Il pagamento di ogni voucher era stabilito dal Decreto Dignità a 10 euro lordi l’ora, ovvero 7,50 euro netti.
E se invece l’obiettivo finale del ristabilire i voucher portasse ad un aumento del lavoro in nero? Infatti in passato questi erano stati utilizzati in maniera molto meschina dai datori di lavoro, i quali utilizzavano i voucher al posto di un contratto di lavoro normale e pagavano il restante a nero.
Eppure, come ammesso dalla stessa Premier Giorgia Meloni, la situazione dovrà cambiare, con più controlli: “È una misura utile a regolarizzare il lavoro stagionale e occasionale naturalmente con controlli rigidi per evitare storture.”
I voucher spetteranno a vari ambiti di lavoro, come:
- agricoltura;
- industria alberghiera;
- servizi alla persona tra cui i lavori domestici.
Inoltre bisogna ricordare che a differenza dei voucher, il contratto di prestazione occasionale non permette di effettuare contratti del genere “da parte degli utilizzatori che hanno alle proprie dipendenze più di cinque lavoratori subordinati a tempo indeterminato.” Per quanto riguarda infatti i pagamenti con voucher, questi possono essere espletati da aziende che hanno fino ad un massimo di 10 dipendenti.
Come anticipato comunque la parte fondamentale di questo inserimento nuovo dei voucher sarà di avere il controllo pieno sugli illeciti che si potrebbero creare nell’utilizzo di questo nuovo mezzo di pagamento.