Le ferie non godute che fine fanno? I diritti del lavoratore
I giorni di ferie nel contratto di lavoro che non stati utilizzati nell’arco dell’anno che fine fanno? Ecco la risposta
Come molti sapranno, le ferie maturate durante l’anno lavorativo equivalgono a circa 4 settimane e tali giorni si maturano dal 1° gennaio fino al 31 dicembre.
Queste giornate hanno lo scopo di garantire al dipendente la possibilità di condurre la propria vita sociale, familiare e quindi dedicare il tempo necessario alle proprie relazioni ma anche ai propri spazi, in quanto devono rappresentare uno stacco dalla vita lavorativa che permette un corretto benessere psicofisico della persona. Nonostante siano 4 le settimane maturate, la legge prevede l’obbligo di usufruire delle ferie per solamente 2 settimane entro l’anno, le rimanenti risultano per il proprio contratto di lavoro quindi “facoltative”.
Sorge quindi spontanea una domanda: nel caso in cui il lavoratore alla fine dell’anno di maturazione non utilizza per intero il periodo di ferie a disposizione, che fine fanno i giorni maturati e non utilizzati? Vengono accumulati o retribuiti dal datore di lavoro?
Le ferie non utilizzate a fine anno vengono retribuite? La risposta
C’è confusione sull’argomento, spesso infatti, si paragonano le ferie con i permessi. Quest’ultimi, vengono retribuiti dal datore di lavoro nel caso in cui il lavoratore non ne usufruisca. La musica cambia per quanto riguarda le ferie che, come detto in precedenza, costituiscono per la legge un corretto benessere psicofisico della persona. Il datore di lavoro non potrà quindi retribuirle neppure in caso di richiesta del dipendente stesso. Lo scopo è proprio quello di tutelare i lavoratori dando a questi il diritto innegabile dei giorni di riposo come sancito dall’articolo 2109 del Codice civile. Ogni anno il lavoratore matura 4 settimane di ferie, di cui almeno 2 vanno fruite entro il 31 dicembre.
Cosa succede il 31 dicembre alle ferie non godute
Come citato in precedenza, alcune ferie vanno usufruite obbligatoriamente dal dipendente entro la fine dell’anno. Nel caso in cui non vengano utilizzate tutte esiste un’altra possibilità e la legge è molto chiara in merito. Le giornate di ferie non godute dal dipendente durante l’anno, non andranno perse bensì accumulate. Non esiste alcuna scadenza al riguardo, il dipendente potrà quindi utilizzare le ferie non godute anche durante l’anno successivo e chiaramente in aggiunta alle 4 settimane di ferie che maturerà a partire da gennaio.
Non c’è una scadenza per il dipendente ma per legge il datore di lavoro è tenuto a fare usufruire il dipendente delle ferie accumulate entro i 18 mesi successivi. Le ferie maturate e non godute nel 2022 andranno quindi fruite entro il 30 giugno del 2024. Il dipendente, in caso di mancato utilizzo, non ne perderà il diritto. A questo punto però a rimetterci sarà il datore di lavoro che dovrà pagare i contributi delle ferie come se queste fossero state godute. In questo caso è prevista anche una sanzione al titolare che va da un minimo di 120 a un massimo di 5.400 euro.
In alcuni casi le ferie non godute possono essere pagate. Sebbene la legge dica che le ferie non pagate non possono essere retribuite, in alcuni casi questo è possibile. La retribuzione delle ferie non godute è obbligatoria esclusivamente nel caso in cui avviene la cessazione del rapporto di lavoro. In questo frangente il datore di lavoro ha l’obbligo di riconoscere una giornata di retribuzione per ogni giorno di ferie non godute. L’indennità sostitutiva delle ferie andrà quindi aggiunta alle competenze di fine rapporto.