20 marche anche molto conosciute di banane sono state analizzate dal “Salvagente” e di queste in un numero bassissimo non si sono trovati pesticidi.
Un frutto comune in tutto il mondo, nonché quasi sempre presente nella cucina degli italiani, la banana fa parte del nostro modo di mangiare da molto tempo. Originaria principalmente dei paesi tropicali, come quelli nel Sud-est asiatico e in Sud America, questo dolce frutto viene consumato principalmente crudo, anche se in alcune culture può essere anche cucinato in alcune ricette.
Ricca di potassio inoltre, la banana viene anche descritta con il termine “platano” riprendendo il suo nome sudamericano, anche se spesso dipende dal contesto in cui viene usato il nome, dato che il platano è effettivamente un altro frutto parte della medesima famiglia della pianta di banano.
In Italia è di gran lunga uno dei frutti più consumati, non per niente ne vengono importante ben 600 tonnellate l’anno. Il problema è che spesso si crede che dovendo sbucciarle, le banane siano protette dai pesticidi.
Purtroppo uno studio condotto dal “Salvagente” su alcune famose marche di banane ha rivelato che di queste pochissime non contengono pesticidi.
Purtroppo infatti la buccia delle banane non salva il frutto e la polpa dai pesticidi utilizzati nella coltivazione e addirittura dal controllo effettuato sulle diverse banane, non si sono salvate neanche quelle biologiche.
Lo studio del Salvagente ha studiato ben 20 marche tra le più utilizzate in Italia, qui elencate:
All’interno di queste marche sono stati trovati pesticidi e sostanze contaminanti in ben 17 di esse mentre solo 3 sono risultate pulite. Anche se comunque entro le norme di legge, la problematica principale risulta il fatto che siano stati trovati sino a 6 diversi tipi di pesticida, il che potrebbe creare nella persona che mangia il frutto il classico “effetto cocktail”.
Inoltre un’altra cosa terribile è che siano stati rilevati pesticidi neonicotinoidi (imidacloprid, thiamethoxam e chlorfenapyr), tipi di pesticida assolutamente dannosi per le api.
Tra le marche peggiori rilevate questa è la terribile top 3 sul podio: