Reddito di cittadinanza: la sua fine è vicina, ma non del tutto
Il Reddito di cittadinanza verrà ufficialmente abolito nel 2024 e fortemente limitato a metà del 2023. Eppure si pensa già al suo sostituto.
Ufficiale: il Governo ha decretato che il Reddito di cittadinanza cesserà di esistere nel 2024. Ma non solo, infatti le ultime domande per ottenere il reddito sociale voluto fortemente dal Governo Conte, saranno entro questo ultimo mese dell’anno ed a partire da Agosto del 2023 ci saranno forti limiti già nel percepire il reddito.
Dopo le controverse e dibattute ragioni del perché sia stato annullato e se fosse legale che il Governo togliesse un supporto del genere prima della necessaria scadenza di diritto del cittadino, entro dunque i 18 mesi, ora si cerca di capire cosa avverrà dopo la fine del reddito.
Sembrerebbe infatti che non sia proprio la volontà del Premier Giorgia Meloni quello di eliminare totalmente il reddito dalle tasche di tutti gli italiani.
L’obiettivo del nuovo Governo sarebbe infatti quello di sostituire il presente reddito di cittadinanza con un altro reddito ancora più sociale.
Reddito di cittadinanza muta in Reddito di sussistenza
Il cosiddetto Reddito di sussistenza potrebbe essere il candidato ideale per sostituire il reddito di cittadinanza, infatti potrebbe essere portato per le famiglie più bisognose a 650€ mensili.
Ma cosa significa famiglie più bisognose? Si parla in particolare di quelle famiglie che hanno in casa una persona più bisognosa: persone anziane o anche minorenni oppure persone disabili.
Attenzione però perché in questo nuovo aiuto ovviamente sarà fortemente valutato anche il reddito percepito dal cittadino con la possibilità di non commettere errori questa volta, erogando l’aiuto a chi in realtà non ne avrebbe diritto come è stato per il Reddito di cittadinanza: per ottenere infatti questo supporto statale si dovrà dimostrare di non possedere un reddito annuale superiore ai 15000 euro.
La Meloni inoltre in questo nuovo reddito potrebbe dare anche più spazio di manovra alle regioni, infatti avendo un potere maggiore, queste avrebbero la possibilità di aiutare lo Stato a comprendere i reali bisognosi di questi aiuti, dato che più volte, nel periodo di validità del reddito di cittadinanza, furbetti di turno, ma anche e addirittura i criminali, hanno usufruito del reddito per loro e per la loro famiglia senza averne alcun diritto.
La proposta del reddito di sussistenza è ancora in fase di rodaggio e non è ancora nulla di confermato, quindi è un’informazione ancora non ufficiale il suo inserimento. Staremo a vedere cosa succederà in futuro.