Conviene sposarsi nel 2023? La risposta è imprevedibile
Come cambiano le tasse secondo la legge in vigore per le coppie conviventi rispetto a quelle sposate, nel 2023 conviene rimanere conviventi?
Il matrimonio si sa, è di per sé una decisione importante per le coppie che hanno o che decidono di mettere su famiglia. Oltre a tutte le romanticherie del caso, ci troviamo davanti ad una vera e propria scelta economica che ci accompagnerà per tutto il percorso matrimoniale nella situazione economica del nucleo stesso.
Ovviamente i tempi cambiano e possiamo dire per certo che le coppie conviventi con o senza figli hanno quasi gli stessi diritti in materia e in alcuni casi, le agevolazioni fiscali sono addirittura maggiori. Secondo le leggi in vigore 2022-2023, è infatti possibile pagare meno tasse. Per esempio, una coppia di conviventi può pagare meno tasse usufruendo di detrazioni per i bonus casa, ma lo stesso non vale per spese sanitarie per il convivente.
Nel caso in cui uno dei due conviventi è il proprietario effettivo di una casa ma l’altro sostiene le spese per la ristrutturazione e i mobili, il Bonus ristrutturazione spetterà al convivente che ha pagato le spese per la ristrutturazione della casa perché ha pagato effettivamente i lavori e risulta convivente del proprietario.
I Bonus per la casa spettano quindi anche ai conviventi non sposati: La legge in vigore 2022/23 prevede infatti che anche i conviventi non sposati possono accedere a tutti i Bonus relativi alla casa (bonus ristrutturazione e bonus mobili, ecc.). Basterà dimostrare con apposite fatture di aver pagato i lavori o i mobili della casa. I Bonus per la casa che valgono sono: Bonus ristrutturazione; Bonus mobili; Bonus verde; Ecobonus per lavori in casa finalizzati ad ottenere maggiore efficientamento energetico; Super ecobonus 110%; Bonus facciate; Bonus idrico.
Differenze tra coppie sposate e coppie conviventi nel 2022/2023
Nel caso di detrazione per i figli se si è conviventi? In questo caso la musica cambia, fino allo scorso anno, una coppia convivente con figli, poteva usufruire di detrazioni in busta paga per figli a carico, 50% per entrambi i conviventi o 100% per il singolo convivente. Si potevano pagare meno tasse e di conseguenza ridurre l’Irpef. Quest’anno invece, con l’arrivo dell‘assegno unico per i figli a carico, ha cancellato gli assegni famigliari in busta paga e la detrazione dallo stipendio, non pagando più meno tasse. Si può comunque usufruire, anche essendo solo conviventi e non sposati, di usufruire delle detrazioni relative alle attività sportive, spese universitarie o mensa scolastica dei propri figli.
E le detrazioni sulle spese sanitarie per le coppie conviventi? nel caso in cui si è una coppia sposata, si può usufruire delle detrazioni relative alle spese sanitarie al fine di pagare cosi meno tasse. Diverso il caso in cui la coppia sia convivente non sposata: in questo caso il convivente non potrà usufruire della detrazione per spese sanitarie che interessano l’altro convivente.
Mutuo tra conviventi? è possibile pagare meno tasse? In questo caso non importa se si è conviventi o sposati: nel caso di un mutuo cointestato, anche nel caso sia un solo dei due conviventi a sostenere le spese, si può comunque usufruire della detrazione per entrambe le quote d’interessi, se l’altro convivente è comproprietario dell’abitazione. Lo dice la legge in vigore: la detrazione annua dall’imposta sul reddito delle persone fisiche è pari al 19% degli interessi passivi, e relativi oneri accessori, derivanti da mutui garantiti da ipoteca su immobili per un importo entro i 4mila euro.