Togliere il Reddito di Cittadinanza probabilmente non è legale: la verità
Dopo la decisione del Governo di eliminare definitivamente il beneficio sociale nel 2024, ci si domanda se questa decisione sia legale su persone che già ne usufruiscono: ecco la risposta tanto attesa.
Ufficialmente presentato nella Legge di Bilancio 2023, l’esclusione del Reddito di Cittadinanza è certamente la proposta più esagerata e forte che avremo nel prossimo anno.
Infatti a partire dall’Agosto 2023 tutte le persone che sono tenute idonee per ottenere un’occupazione verranno automaticamente escluse dal Reddito.
Al momento i numeri però parlano chiaro: più di 1 milione e mezzo di famiglie ricevono il reddito e già dal mese di Settembre, con queste nuove prerogative, verranno escluse più di 400 mila delle stesse dall’ottenimento del reddito.
Inoltre con la cancellazione del bonus ed i limiti posti entro agosto, la maggior parte delle famiglie che continua a ricevere l’Rdc dovrà obbligatoriamente averlo come certezza non più per 18 mensilità come era stato garantito inizialmente, ma solo per 8.
Abolizione del Rdc per chi già lo riceve: questo è legale?
Per capire se il Reddito di Cittadinanza può essere contato come diritto acquisito è stato intervistato Giampiero Proia, professore di Diritto del lavoro all’università Roma Tre e avvocato patrocinante presso la Corte di Cassazione.
Il professore ha comunicato che: “é del tutto legittimo e costituzionale dal punto di vista del diritto interrompere a un certo punto la fruizione del Reddito per alcune categorie di persone. Nei rapporti di durata la legge può intervenire anche mentre sono in essere”.
Il professore ha anche aggiunto e precisato che: “non si tratta di un diritto acquisito perché non è una pensione, è un trattamento di natura assistenziale, che non verrà eliminato del tutto, ma sostituito da altre forme di lotta alla povertà: bisognerà però vedere cosa prevederà il nuovo strumento. Rimarranno comunque gli interventi di assistenza degli enti territoriali”.
Inoltre per quanto riguarda il periodo dei 18 mesi, secondo Proia: “L’erogazione era temporanea, seppur era previsto il rinnovo tramite proroga non automatica, con tetto di disponibilità di finanza pubblica: anche per questo non è diritto acquisito, perché o viene rifinanziato il Reddito oltre i 18 mesi per tutti o già oggi non c’è prestazione”.Secondo Proia, quindi, su questa materia bisogna “per forza fare i conti con l’evoluzione della situazione sociale ed economica”. Quello che è sicuro, però, è che “il sistema non può rimanere senza interventi a favore delle famiglie povere e in condizioni di disagio che impediscono l’occupabilità: questo è il concetto sacrosanto e che, se non si rispetta, può anche incorrere in violazione di principi costituzionali”.