Whatsapp, rubati milioni di numeri telefonici: potrebbe esserci anche il tuo
Numeri telefonici persi, milioni. Ecco come un gruppo di hacker professionisti è riuscito a fregare Mark Zuckemberg e passarla liscia. Cosa è accaduto?
Un colpo da maestro che ha messo in ginocchio la piattaforma di chat online più conosciuta al mondo. Whatsapp infatti, con i suoi 2 miliardi di utenti unici, rappresenta una piattaforma di messaggistica utilizzata in ben 84 paesi al mondo.
Questa volta però la piattaforma, acquistata da Mark Zuckemberg, ha fatto totalmente cilecca e ad approfittarne un gruppo di hacker che sono riusciti a rubare ben 487 milioni di numeri, praticamente un quarto degli utenti unici che fanno parte della piattaforma.
Dopo essere stata fortemente accusata di buchi nei messaggi crittografati quindi, la piattaforma di messaggistica perde ancora credibilità.
Ma sarà vero che i numeri sono stati effettivamente rubati?
Milioni di numeri rubati da Whatsapp… oppure no?
Eppure non è ancora chiaro il modo in cui questi numeri siano stati sottratti all’azienda, oppure non è chiaro davvero se i numeri siano stati effettivamente rubati: si pensa infatti che sia più probabile che sia stata attuata una metodologia di web scraping, ovvero una metodologia di ottenimento di alcune informazioni (in questo caso i numeri di telefono) utilizzando dei software che simulino la navigazione online.
Questi numeri sono apparsi ora in vendita sul web e contengono davvero contatti di persone da moltissime parti del mondo, ma in particolare i paesi più colpiti sono l’Egitto con 44,8 milioni, l’Italia con 35,7 milioni, gli Stati Uniti con 32,3 milioni, l’Arabia Saudita con 28,8 milioni e la Francia con 19,8 milioni.
Dunque per la maggior parte da questi paesi sono stati resi disponibili numeri in vendita senza il consenso degli utenti e questi potrebbero presto ritrovarsi moltissimi messaggi scam o pubblicitari da aziende alle quali non hanno mai consegnato il loro numero.
Anche Telegram dice che Whatsapp non è sicuro
Pavel Durov, fondatore dell’applicazione russa Telegram, considerata una delle più sicure al mondo grazie al suo codice criptato che permette di non avere sorprese di inserimenti di hacker o che qualcuno rubi dati sensibili, attacca fortemente il suo competitor Whatsapp.
Secondo Durov, “gli hacker potrebbero ottenere pieno accesso ai dati memorizzati sugli smartphone degli utenti Whatsapp. Ciò è possibile sfruttando una falla di sicurezza rivelata dalla stessa Whatsapp la scorsa settimana”.
Durov spiega che anche l’aggiornamento dell’app all’ultima versione non è risolutivo del tutto: “Un problema di sicurezza di WhatsApp esattamente come questo è stato scoperto nel 2018, poi un altro nel 2019 e un altro ancora nel 2020. E sì, nel 2017 prima ancora. Prima del 2016, WhatsApp non aveva affatto la crittografia”.
Praticamente quindi il creatore di Telegram afferma che Whatsapp, in parola povere, sia uno strumento di controllo di massa da ormai 13 anni: “E’ quasi certo che esista già una nuova falla di sicurezza, e tali problemi non sono casuali: sono piantati in backdroor. Se una backdoor viene scoperta e deve essere rimossa, ne viene aggiunta un’altra” continua il CEO di Telegram.
E “non Importa se sei la persona più ricca della terra: se hai WhatsApp installato sul tuo telefono, tutti i tuoi dati da ogni app sul tuo dispositivo sono accessibili, come ha scoperto Jeff Bezos nel 2020. Ecco perché ho eliminato WhatsApp dal mio dispositivi anni fa. Averlo installato crea una porta per entrare nel tuo telefono”.