Nuova tassa sui vizi: dal tabacco al gioco d’azzardo, il piano del Governo
Un nuovo piano esecutivo che porterebbe aumenti sia per il gioco d’azzardo che per il tabacco: ecco di cosa si tratta esattamente.
Varie manovre sono pensate dal nuovo esecutivo, con in primo piano un aumento delle imposte su tabacco, gioco d’azzardo e cannabis legale, ma anche una Amazon Tax per favorire gli acquisti locali e un aumento della tassa sulle vincite di Lotto, Superenalotto e Gratta e Vinci.
Al momento la tassazione sul gioco è del 20% superando la vincita di minimo 500 euro, cosa che presto si potrebbe modificare. Anche per quanto riguarda la tassazione sulla cannabis legale, al momento i proprietari di questi shop hanno il regime forfettario in partita IVA al 5% in 5 anni, ma questa potrebbe essere aumentata al 15%.
Cosa succede alla tassazione sul gioco?
Per quanto riguarda la tassazione per il gioco, le vincite di più di 500€ potrebbero avere una tassazione aumentata al 23-25%, mentre per la vincita di cifre inferiori a questo limite si parla di una vincita piena esentasse.
Il Superenalotto anche al momento è tassato al 20%, dopo un aumento dell’aliquota che precedentemente era al 12%.
Inoltre abbiamo una flat tax del 12% per il casinò online. Le vincite nel gioco legale non devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi, dato che vengono poi scalate direttamente dai concessionari ufficiali.
Altri aumenti e accise
Aumento previsto anche sul tabacco, che già era salito con le accise dal 30 al 35%, ma nel prossimo anno potrebbe addirittura arrivare al 40%.
Anche per la cannabis legale come detto la situazione potrebbe notevolmente variare con un aumento dell’aliquota.
Il piano prevede una spesa tra i 30-32 miliardi di euro nei prossimi anni. Di questa spesa una grande parte ovviamente andrà al discorso energia, dato che è al momento la tematica più urgente e di necessaria soluzione.
Altra manovra prevista dal Governo è la richiesta del taglio del cuneo fiscale: la stessa Giorgia Meloni vorrebbe proporre un taglio di 5 punti percentuale sul cuneo fiscale per dipendenti ed imprese.
Per ora però date le circostanze di crisi che stiamo attraversando, la Legge di Bilancio 2023 come detto non prevederà eccessivi cambiamenti, ma verrà riconfermato solo lo sgravio contributivo al 2% già inserito nelle proposte precedenti dal Governo di Mario Draghi.
Dunque al momento non ci saranno aumenti di stipendi, dato che il Governo solo per il mantenimento e la riconferma di questi sgravi dovrà spendere tra i 3,5 ed i 4 miliardi di euro.