Mai come quest’anno: i casi di influenza sono aumentati di gran lunga e i sintomi sembrano essere più aggressivi rispetto gli scorsi anni.
A dichiarare quanto detto sarebbe proprio l’istituto superiore di sanità, tramite il bollettino di InfluNet. I casi stanno d’influenza stanno aumentando, la settimana che è stata sorvegliata va dal 7 al 13 novembre, portando le statistiche a registrare quasi il triplo dei casi normalmente riscontrati.
Questi dati coinvolgono maggiormente i più piccoli, per l’esattezza i bambini con età inferiore ai 5 anni, ma non lasciano scampo neanche alle fasce d’età più avanzate seppur in quantità più ridotta.
Il bollettino è chiaro in merito: “La curva epidemica delle sindromi simil-influenzali mostra valori sopra la soglia epidemica e superiori a quelli registrati nelle ultime stagioni “. Dichiarano i medici.
Da mettere in considerazione un altro fattore; durante il periodo di sorveglianza, il numero di sindromi influenzali e aumentano anche a causa di altri virus respiratori presenti in questo periodo. Fermo restante che questi dati non potranno passare inosservati in quanto il Covid ha reso tutti (o quasi) più prudenti.
Il periodo che è stato analizzato va dalla settimana tra il 7 e il 13 novembre. I dati che sono stati registrati lasciano un velo di perplessità. Per quanto riguarda i casi riscontrati all’inizio della sorveglianza, si contano 180mila contagi in Italia, per poi raggiungere (durante tutta la settimana) ben 388mila casi nel territorio nazionale. Nello specifico possiamo dire che è stato rilevato un aumento significativo: se nella 44esima settimana del 2022 sono stati registrati 4,8 casi di influenza tra mille assistiti, nella settimana successiva la percentuale è salita a 6,57, il tutto quindi in soli sette giorni, ma vediamo nel dettaglio.
Dati allarmanti in quanto queste incidenze aumentano in maniera significativa nel caso dei bambini. Per essere più precisi parliamo nello specifico della fascia d’età che va dai 0 ai 4 anni. Categoria già di per sé più delicata. Oltre ad essere soggetti più propensi al contagio, sono anche quelli più esposti. Gli asili sono il punto maggiore di contagio. Secondo gli esperti, l’incidenza registrata sarebbe di 19,64 per mille assistiti sui bambini tra i 0 e i 4 anni. 9,27 su mille assistiti sulla fascia d’età dai 5 ai 14 anni. Scende con l’età: la percentuale di casi influenzali diminuisce significativamente nei casi più adulti, ma resta comunque una percentuale da non trascurare assolutamente. Nello specifico parliamo di un’incidenza di 5,85 su mille nelle persone di età compresa dai 15 ai 65 anni3,48 su mille casi per le persone sopra i 65 anni.
Nel bollettino si specifica come quasi tutte le regioni abbiano superato la soglia basale epidemica. Quindi non trattiamo nello specifico una regione d’Italia bensì tutto il territorio nazionale. Un fattore da tenere sotto controllo in quanto, dopo l’inizio del Covid, il cittadino ha bisogno di sicurezza e certezze e la prudenza regna sovrana. Le regioni ancora negli standard epidemici sono Molise, Basilicata e Valle d’Aosta. Per quanto riguarda la Lombardia e L’Umbria, i dati contano un’incidenza di media entità. Campania, Calabria e Sardegna non hanno ancora attivato la sorveglianza InfluNet.