Basta riscaldamento a gas: si deve passare alla pompa di calore
Il riscaldamento a gas potrebbe ben presto essere vietato in Unione Europea. Ecco che dunque si dovrebbe passare a metodi alternativi di riscaldamento: in prima linea le pompe di calore.
Con le bollette già in rialzo alle stelle, si cercano metodi alternativi per riscaldarsi il prossimo inverno e iniziano già ad essere considerate alcune vie secondarie.
Le bollette salgono e le persone si preoccupano di non riuscire presto ad arrivare neanche a fine mese: ecco perché la migliore soluzione è trovare metodi alternativi per riscaldarsi senza accendere i riscaldamenti, cosi da poter risparmiare cifre anche importanti sui costi della bolletta.
Si cercano alternative valide soprattutto per evitare di dover accendere gli impianti a gas che sono senza dubbio costosi a livelli smisurati soprattutto con l’innalzamento dei costi.
La pompa di calore: il metodo più economico per scaldarsi
Al primo posto, anche se potrebbe suonare alquanto strano, abbiamo come metodo di riscaldamento alternativo e più economico sono le pompe di calore, ovvero i comuni condizionatori ad aria che se impostati sulla versione “inverno” in un mese in bolletta possono farti risparmiare sino a quasi ben duecento euro.
Tutto ciò non è campato per aria, bensí viene dalla ricerca dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che ha effettuato un test sull’accensione dei condizionatori con tempi simili agli impianti a gas.
Questo metodo porta un confort inaspettato, dato che accendendo la pompa di calore in breve tempo l’aria si riscalda più velocemente e in particolare anche spegnendo la pompa di calore, questo andrà via con più lentezza. L’unica mancanza è che l’aria calda sale più velocemente, creando un dislivello della temperatura nella stanza, ma questo problema si può facilmente superare regolando la ventola dell’aria più in basso possibile.
Inoltre grazie all’Ecobonus ad oggi i climatizzatori più vecchi possono essere facilmente sostituiti con dei nuovi e dalle prestazioni straordinarie con una riduzione fiscale sull’IVA sino al 65%. Attenzione però, perché per usufruire di questa detrazione è assolutamente obbligatorio cambiare vecchio condizionatore con uno nuovo.
Altri metodi di riscaldamento: i bonus
Anche per il riscaldamento per biomasse come le stufe a pellet sono stati stanziati dei bonus: Infatti per l’acquisto complessivo di un complesso di riscaldamento in pellet come stufe, camini, termocamini o caldaie il costo si aggira tra i 1500 ed i 3000 euro per gli impianti ad aria, mentre addirittura per quelli ad acqua parliamo di un costo che va dai 2500 euro ai 4000 euro.
Bisogna poi aggiungere anche altri costi di costruzione, come quelli per l’impianto che si aggirano tra i 200 ed i 300 euro, quelli per la costruzione della canna fumaria, ovvero un prezzo di 30 euro circa al metro quadro ed il costo del prodotto, il pellet, che per 10/15 kili sarà di circa 15 euro.