Congedo da lavoro, puoi avere fino a 9 mesi di libertà: ecco come fare
La domanda di congedo dal lavoro ti può dare sino a 9 mesi di libertà: ecco cosa devi fare per richiederlo e per avere questo supporto.
Tantissime novità per ciò che riguarda il congedo parentale per genitori lavoratori con i figli. Le novità sono molte e riguardano sia il settore pubblico che privato, con conferme dei periodi in cui si può stare a casa e cambiamenti sostanziali anche sui genitori che possono usufruire del congedo.
Tra questi sono stati inseriti anche i padri lavoratori autonomi, che per la prima volta avranno la possibilità di avere periodi liberi da dedicare ai figli. Insomma, ecco tutto ciò che devi sapere su questa tematica per il nuovo anno.
Congedo parentale: ecco tutte le regole
Il congedo parentale, anche chiamato facoltativo, dato che a dispetto del congedo per maternità o paternità non è obbligatorio, è un periodo di astensione dal lavoro che può essere per tutti i genitori e che viene anche nei primi mesi retribuito sino al 30% dell’importo dello stipendio.
il congedo stesso è anche regolato a livello di legge nel testo unico che gestisce legislativamente la questione maternità e paternità, con la Legge di Bilancio 2022 e dal Decreto conciliazione vita lavoro che attua la direttiva (UE) 2019/1158 in tema di work-life balance. Le novità che sono in vigore dal 13 agosto 2022 vengono spiegate dal dal punto di vista operativo nella Circolare INPS n° 122 del 27-10-2022.
Questo congedo spetta a tutti i genitori che hanno un contratto di lavoro attivo, sia genitori naturali che affidatari e in particolare:
- dei lavoratori e lavoratrici dipendenti del settore privato;
- dei lavoratori e lavoratrici dipendenti del settore pubblico, come chiarito dalla Circolare INL n. 9550 del 6 settembre 2022 in cui si legge che le disposizioni in materia di congedi, permessi e altri istituti oggetto del decreto, “salvo che non sia diversamente specificato, sono direttamente applicabili anche ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni” (art. 1, comma 2, d.lgs. 105/2022), in un’ottica di piena equiparazione dei diritti alla genitorialità e all’assistenza.
- dei lavoratori o lavoratrici iscritte alla Gestione Separata;
- dei lavoratori o le lavoratrici autonome. Ci sono però dei casi in cui il congedo parentale non spetta:
- ai genitori disoccupati o sospesi,
- ai genitori lavoratori domestici;
- ai genitori lavoratori a domicilio.
Il congedo da il diritto come detto di ottenere il 30% dello stipendio giornaliero versato al genitore e va calcolato in base all’ultimo stipendio ottenuto.
Si può fruire del congedo parentale a partire dai 12 anni compiuti dal bambino che sarebbe il limite di età per il quale è riconosciuto l’indennizzo.