Reddito di cittadinanza, puoi perderlo se rifiuti questo stipendio
Il Reddito di Cittadinanza può essere dato a chiunque a bisogno, ma se rifiuti determinate prerogative di lavoro ti verrà subito tolto.
Il Reddito di Cittadinanza è un aiuto sociale che serve per sostenere tutti coloro che sono in difficoltà economica e aiutarli e reinserirsi nel contesto sociale.
Ecco perché l’obiettivo del Reddito di Cittadinanza è certamente erogare soldi a coloro che momentaneamente non possono lavorare, ma anche reinserire la persona in un contesto lavorativo. Se detieni il RDC, ma non vuoi assolutamente contribuire alla società, stai sicuro che il reddito ti verrà tolto.
Ecco infatti le prerogative economiche che non puoi rifiutare se sei detentore del reddito di cittadinanza.
Quali sono le prerogative economiche per cui puoi perdere il reddito di cittadinanza?
Ci sono infatti dei limiti che non puoi superare e superandoli perderai senza dubbio il sussidio, meritevolmente oseremmo infatti dire.
Partiamo dal fatto che il Reddito di cittadinanza ha un limite di erogazione di 18 mesi, scaduti i quali bisogna necessariamente rifare la domanda per ottenerlo. Inoltre in caso di altre entrate non segnalate o lavoro a nero, il reddito verrà immediatamente tolto.
Per quanto riguarda le entrate economiche permesse, per poter iniziare a reinserirsi in un contesto lavorativo e non percepire più il reddito bisogna ottenere un lavoro che abbia un 10% in più di entrata del minimo sussidio: dunque, se il minimo sussidio è di 780€, per essere accettato come lavoro gradito per non ottenere più il reddito, bisognerà avere un ingresso economico di almeno 858€ mensili.
La situazione contrattuale non è limitante, infatti non è necessario che la persona abbia un contratto a tempo indeterminato, ma è abbastanza anche una situazione contrattuale a tempo determinato, ma che non sia inferiore ai 3 mesi.
Reddito di cittadinanza e reddito di sussistenza: cosa succederà?
I rumors intanto noterebbero che il nuovo Premier Giorgia Meloni, per contrastare i furbetti del reddito, stia pensando di abolirlo definitivamente e fare posto ad un’altra tipologia di reddito ancora più sociale: il reddito di sussistenza.
In questo caso la differenza sostanziale starebbe nel fatto che questo reddito andrebbe ad aiutare solamente coloro che versano realmente in situazione di estrema difficoltà, ovvero famiglie che abbiano a carico minori e persone disabili nel nucleo famigliare.
L’obiettivo della nuova Premier è dunque contrastare l’accattonaggio che il reddito ha creato, con falsi poveri che in realtà avevano entrate in nero o peggio ancora criminali che richiedevano il sussidio risultando disoccupati.