Pensionamento anticipato e dimissioni volontarie: conviene sia al lavoratore, sia all’azienda
In tempi di forte crisi le aziende scelgono spesso la strada di ridurre il personale col contratto di espansione.
Per farlo sono solite incentivare le pensioni anticipate e premiare le dimissioni dei dipendenti incoraggiati da sostanziosi incentivi per smettere lavorare.
A questo proposito vengono in rilievo il pensionamento anticipato e le dimissioni volontarie, entrambi strumenti di espansione che le aziende offrono ai loro dipendenti in seguito ad un procedimento complesso, che vedremo nel corso dell’articolo.
Risoluzione della crisi in piccole aziende
Le piccole aziende sono quelle che sentono la crisi in maniera maggiore, e se non riescono a mantenere tutti i dipendenti, allora hanno bisogno di prendere i provvedimenti opportuni.
Alcune prendono la decisione drastica di licenziare, permettendo loro di percepire la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego NASPI, altre invece fanno ricorso alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria, a seconda delle caratteristiche aziendali e della natura della crisi.
Grandi aziende, provvedimenti migliori
Le grandi aziende, però, hanno a disposizione capitali e strumenti più comodi, sia per l’azienda, sia per i lavoratori.
Questo avviene, in particolare, quando c’è la possibilità di concedere un prepensionamento al dipendente, o un compenso adeguato per le sue dimissioni volontarie.
Se la scelta di optare per l’una o per l’altra soluzione dipende dal lavoratore, la proposta deve però essere fatta unicamente dall’azienda. Vediamo quest’aspetto nel dettaglio.
Il pensionamento anticipato: chi lo decide
Il pensionamento anticipato su proposta dell’azienda, non è una regola generale, rispetto alla quale il dipendente con un’anzianità contributiva sufficiente possa decidere unilateralmente di prepensionarsi.
A tal proposito, viene in rilievo un particolare contratto, cioè quello di espansione. Attraverso il contratto di espansione, le aziende si vogliono dotare di un organico più giovane e pronto all’utilizzo delle nuove tecnologie, per questo motivo possono proporre una pensione anticipata di 5 anni.
Per quel che riguarda le dimissioni, queste possono essere incentivate col cosiddetto “Incentivo all’esodo”, per gli stessi motivi relativi alla pensione anticipata.
La procedura richiesta per ottenere un contratto di espansione
Il contratto di espansione deve essere attivato previa richiesta al ministero del lavoro. Inoltre, occorrerà pure raggiungere un accordo coi sindacati.
La via da seguire per l’azienda, dunque, è lunga e impegnativa, e un esempio può ritrovarsi nei recenti contratti di espansione stipulati dalla Stellantis in Italia.
Negli ultimi tempi, infatti, Stellantis ha davvero siglato alcuni accordi di espansione, ed ha anche introdotto degli incentivi per le dimissioni volontarie, volti ai motivi indicati in precedenza.
La convenienza per l’azienda del contratto di espansione
Le ragioni per le quali le aziende effettuano il prepensionamento sono da ricercarsi in un duplice aspetto.
Oltre al costo superiore che un lavoratore avanti negli anni ha per un’azienda, il contratto di espansione stipulato coi sindacati prevede l’obbligo molto vantaggioso dell’assunzione di un solo lavoratore ogni 3 mandati in pensione anticipatamente.