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Risarcimenti mutuo, in pochi lo sanno: vi spetta!

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La decisione della Corte d’Appello di Milano obbliga Banca Bpm a restituire ai propri clienti le somme già pagate ma non dovute all’introduzione del rimborso del Floor.

Chi ha sottoscritto un contratto a tasso variabile con “condizioni Floor” sta per ricevere un risarcimento secondo la decisione della Corte d’Appello di Milano che apre la strada al rimborso dei clienti delle banche che lo hanno messo in funzione

L’importo da pagare sarà pari alla differenza tra gli interessi effettivamente pagati e ciò che il mutuatario dovrebbe pagare in base al costo del denaro.

Cosa si prevede per il risarcimento

In linea di principio, il modello finanziario del mutuo su cambio prevede il calcolo degli interessi in base alla variazione dell’indice Euribor. Per questo, a seconda dell’evoluzione del mercato e del prezzo del denaro, il calcolo delle rate mensili del prestito può variare al crescere dell’Euribor, o in diminuzione al ribasso del suddetto indice.

L’importo del prestito che varia il tasso dipende principalmente dal mercato e si riferisce al tempo previsto per il suo pagamento. Al tasso Euribor andrà sommato lo Spread, la percentuale che la banca somma per determinarne il reddito (vari prestiti spesso hanno uno spread inferiore a quello del tasso fisso) e la commissione iniziale, risultando in Taeg.

Questo dovrebbe essere un risparmio per i clienti con prestiti flessibili, almeno in teoria: un listino negativo dovrebbe incidere sullo spread degli istituti di credito applicati per ridurlo. Per questo la banca ha inventato il “floor”, il tasso di interesse (generalmente coerente con i media) al di sotto del quale non scenderà nemmeno in caso di Euribor negativo. Alla banca, infatti, viene tolto l’interesse negativo a carico del cliente.

A che si riferisce la clausola Floor

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Qual è l’anno di riferimento? Il tasso Euribor negativo è iniziato nel 2015, quindi molti possono ottenere questo trattamento. Questa situazione è ben nota in Banca d’Italia, che già nel 2016 ha chiesto agli istituti di credito di non applicare la suddetta emissione, comportando “”l’applicazione di tassi di interesse non basati su accordi contrattuali diversi””, soprattutto se non incluso in esso. un chiaro percorso di accordo con i clienti. Sulla nuova situazione indaga Altroconsumo, che ha messo in guardia alcuni istituti di credito, tra cui Banco Bpm e Deutsche Bank, dall’applicare il “floor”.

Che succede alla banca BPM

Banca Bpm è ora condannata da questa querela, ma Deutsche Bank è in attesa di giudizio per la stessa violazione: il precedente aprirà le porte anche ai clienti di altri istituti di credito che si ritengono pronunciare le stesse clausole vessatorie. Bpm pubblicherà la conferma sul proprio sito e sul più diffuso quotidiano nazionale italiano (Il Corriere della Sera) entro e non oltre 30 giorni dalla sentenza: verrà applicata una penale di 1 per ogni giorno temporale.