Caro bollette: l’Agcom dispone misure cautelari per 4 fornitori di energia
L’autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato non ha dubbi: le variazioni contrattuali peggiorative sono illegittime.
Iren e Dolomiti hanno l’obbligo di ritirare le modifiche illegittime delle condizioni contrattuali, mentre a E.ON e Iberdrola è stato intimato di applicare le condizioni contrattuali originarie ai consumatori.
L’antitrust ha rilevato attività sospette in riferimento ad alcune modifiche unilaterali sugli aspetti contrattuali di forniture di gas naturale ed energia elettrica. I provvedimenti cautelari sono stati disposti dopo un’istruttoria partita il 19 ottobre.
Secondo l’antitrust, le società non avrebbero rispettato il divieto di effettuare modifiche contrattuali peggiorative delle condizioni relative alla fornitura di energia, previsto all’art. 3 del decreto aiuti bis.
Fino al 30 aprile 2023, infatti, sono state dichiarate inefficaci le clausole contrattuali che permettono alle società di fornitura d’energia di cambiare il prezzo relativo alla fornitura. La norma sospende altresì i preavvisi inoltrati alla clientela, anche se rimangono valide tutte le modifiche perfezionate prima che il decreto aiuti bis entrasse in vigore.
Le ragioni dell’AGCOM
Secondo l’autorità le compagnie citate non hanno giustificato la loro condotta in maniera adeguata, né hanno mostrato segni di volerla modificare. Pertanto le esigenze cautelari persistono, e occorre disporre dei provvedimenti in tal senso.
Nella fattispecie, E.ON e Iberdrola hanno informato i propri utenti che, per eccessiva onerosità sopravvenuta, avrebbero dovuto accettare un contratto nuovo con condizioni economiche peggiori. Se non avessero acconsentito, avrebbero dovuto cambiare la propria fornitura ricercandone una alternativa.
In Dolomiti, invece, sono state ritenute valide delle variazioni contrattuali effettuate prima dell’entrata in vigore del decreto aiuti bis. Queste variazioni, sebbene fossero state comunicate prima che il citato decreto venisse emanato, non erano state ancora perfezionate nel giorno dell’entrata in vigore del decreto, diventando comunque illegittime.
La società di fornitura Iren, da ultimo, ha comunicato la scadenza delle tariffe a costo fisso introducendo condizioni di fornitura di gran lunga peggiori. La variazione delle condizioni è stata peraltro effettuata tramite nuove comunicazioni parimenti vietate dal decreto in essere.
I provvedimenti dell’autorità
L’autorità ha disposto le seguenti misure cautelari nei confronti delle ditte di fornitura energetica:
- Per le società E.On e Iberdrola, l’obbligo di applicare le condizioni di offerta originarie ai contratti dei consumatori che hanno ricevuto modifiche peggiorative dei propri contratti. Ai clienti che invece hanno cambiato fornitura, oppure sono stati trasferiti alla fornitura in regime di salvaguardia, è stato offerto di tornare alle forniture originarie con le tariffe stipulate ab origine.
- Per Iren e Dolomiti è stata imposta la modifica delle condizioni economiche a un costo pari a quello precedente al 10 agosto.
- Per tutte le società menzionate è stato disposto l’obbligo di informare tutti i consumatori riguardo all’inefficacia delle condizioni illegittime, e alle misure cautelari previste dall’Agcom.
Le società devono inoltre comunicare all’Agcom quali misure hanno adottato per adempiere agli obblighi scaturenti dalle misure.
Altre 25 imprese energetiche devono ancora rendere note all’Agcom le condotte che hanno tenuto dopo il 10 agosto. È molto probabile, dunque, che le misure citate non rimarranno isolate.