Permessi e congedi per chi soffre di allergie: quello che non sapevi
In Italia, secondo le leggi in vigore, chi soffre di allergie può avere diritto dei permessi, congedi dal lavoro e agevolazioni
L’Italia ad oggi, conta un numero elevato di persone allergiche. Solitamente queste portano con sé sintomi lievi, altre invece sono talmente forti da portare allo shock anafilattico. Le allergie più comuni sono quelle ai pollini, alla polvere, alle muffe e ai peli di animali. Ma spesso e volentieri possono riguardare anche i generi alimentari come latte, uova, pesce, arachidi, pistacchi, crostacei o noci. Per quanto riguarda il lavoro, non ci sono problemi quando queste non recano disturbi particolari, ma non sempre è così, infatti, si possono avere dei veri e propri permessi e congedi dal proprio luogo di lavoro, fino ad arrivare a delle agevolazioni sanitarie. Scopriamo insieme come
Il lavoratore allergico ha appunto dei diritti, ovviamente non parliamo del semplice starnuto ma veri e propri sintomi invalidanti quali: arrossamenti cutanei, a agli occhi, fino ad arrivare a delle vere e proprie reazioni alle vie respiratorie causando asma e anche avvolte anche soffocamento.
Se questa allergia è causata dal lavoro che si svolge? Si tratta di allergia professionale. Determinate allergie si possono sviluppare proprio nel posto di lavoro a causa dell’elevato contatto con determinate sostanze. Molti sono stati i casi segnalati di parrucchiere, per esempio, che a causa del continuo contatto con prodotti chimici ne hanno sviluppato un’allergia. Ma questo ovviamente non è l’unico settore.
Chi è allergico può avere dei permessi o congedi dal lavoro?
Per usufruire dei permessi specifici, bisogna dimostrare che la patologia è correlata all’esposizione per attività lavorativa. Ma non solo, se la patologia viene riconosciuta dal INPS, si può beneficare di molti servizi, che vanno dalle cure, passate dalla mutua, alla rendita per inabilità temporanea. Ma anche l’assegno di incollocabilità o lo speciale assegno continuativo mensile.
Ma ci si può assentare dal lavoro anche se l’allergia non è causata dal lavoro. In questo caso sarà necessario un certificato medico che attesti che la malattia richiede dei giorni di riposo. Unico modo, in quanto le allergie non rientrano nella legge 104 e di conseguenza non sono riconosciute come vero e proprio handicap a meno che non siano correlate a determinate patologie.
Le allergie, infatti, sono considerate curabili per esempio con antistaminici e cortisonici. Motivo per cui, si possono avere permessi e agevolazioni solo in determinate condizioni. Non essendo forme invalidanti, infatti, non danno diritto al lavoratore di richiedere la 104.