Gioco d’azzardo e Superenalotto: la vera somma che ti danno in caso di vincita
Sulle vincite al gioco d’azzardo occorre pagare le tasse, anche se in pochi sanno come fare.
La tassazione delle somme vinte avviene quando queste superano i 500 euro, ma non è da corrispondere in ogni caso.
Da qualche anno, una banca dati consultabile dalla guardia di finanza tiene traccia degli importi sospetti percepiti da ogni italiano. Questa banca dati serve soprattutto per intercettare il riciclaggio del denaro, l’evasione fiscale e molti altri illeciti patrimoniali, e si dimostra molto utile anche nell’intercettare le somme provenienti da gioco d’azzardo illegale.
Inoltre, il volume delle vendite di gratta e vinci e di schedine alle lotterie, impone di verificare che le relative vincite siano regolarmente tassate.
Scopriamo dunque come pagare la tassa sulla vincita, quando questa è dovuta e in quali casi non occorre dichiararla.
Gioco d’azzardo legale e illegale
Per quel che concerne il gioco d’azzardo c’è da distinguere tra gioco legale e gioco illegale.
Il primo viene riconosciuto e regolato dall’attuale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ADM, il secondo non è regolato dalla legge ed è peraltro vietato.
Sebbene il gioco d’azzardo sia illegale è tassato comunque, ma lo vedremo meglio nel prosieguo dell’articolo.
Nel 2019 sono state introdotte nuove norme in merito alla tassazione delle vincite nel gioco d’azzardo. In particolare, le vincite che superano i 500 euro sono tassate del 20%.
Per alcuni giochi particolari, ad esempio il Lotto e il 10eLotto, la tassazione diminuisce.
Per quanto riguarda i casi citati, nel Lotto la tassazione si attesta all’8% mentre nel 10eLotto è dell’11%. Queste tassazioni si intendono per tutte le somme vinte, non essendoci differenze in merito alla cifra percepita.
Casi particolari: video slot online e video lotterie
Nel caso del gioco a distanza occorre una licenza dell’agenzia delle dogane e dei Monopoli per tenere l’attività di gioco d’azzardo. La tassazione, però, non deve essere corrisposta dal vincitore, ma dai concessionari. Il vincitore riceverà la vincita già al netto delle tasse, che saranno trattenute dal concessionario operante come sostituto d’imposta.
Le vincite al gioco sulla dichiarazione dei redditi
Per dichiarare le vincite occorre inserirle nella DSU. Nell’ISEE, infatti, occorre indicare tutte le vincite scaturenti dal gioco d’azzardo.
Stessa cosa, però, non può dirsi per la dichiarazione dei redditi.
In quest’ultima le tasse vengono trattenute alla fonte, e quindi non bisogna inserirle nella dichiarazione.
Le vincite al gioco d’azzardo illegale
Qualora la vincita provenga da un gioco non riconosciuto dall’ADM, bisogna inserirla comunque nella dichiarazione dei redditi. Questa situazione equivale ad autodenunciarsi, ed è quindi paradossale.
Si ricorda, infatti, che il gioco d’azzardo non riconosciuto è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a euro 516.