Euro 7: la nuova decisione della commissione cambia tutto
Lo standard euro 7 per la fabbricazione di auto con motore a combustione interna non sarà rigido come annunciavano le prime previsioni
Rimandato per oltre quattro anni, il progetto di introdurre il nuovo standard di regole inquinanti viene ammorbidito dalle pressanti insistenze dei produttori di automobili.
Lo riferisce il giornale web politico.eu il quale, molto vicino agli ambienti europei in cui la normativa verrà emanata, sarebbe in possesso della bozza afferente alla nuova normativa euro 7.
La bozza di provvedimento della commissione
Secondo il giornale, la commissione europea non richiederà una riduzione drastica dell’inquinamento per adattare la produzione delle automobili alla normativa euro 7.
La bozza della nuova normativa suggerisce di stabilire che lo standard euro 7 per le auto e i furgoni diesel si conformi all’attuale norma euro 6 ora in vigore per le auto a benzina.
L’industria automobilistica esulta, e dovrà quindi diminuire gli investimenti dei prossimi dieci anni per ridurre l’inquinamento delle auto provviste di motore a combustione interna.
La commissione ha effettuato questa revisione finale alla luce delle attuali circostanze economiche e geopolitiche. La decisione è stata presa valutato il consistente aumento del costo dell’energia e delle materie prime del settore.
Secondo la bozza della normativa, l’aumento del costo di materie prime ed energia rende difficile la catena di approvvigionamento automobilistica e si ripercuoterebbe anche sugli utenti finali, che hanno problemi di accessibilità economica per l’acquisto dei veicoli, in questo contesto di inflazione galoppante.
L’inquinamento e le esigenze dei costruttori
L’esecutivo UE si sta quindi muovendo nella direzione di minimizzare i costi richiesti all’industria per sviluppare una tecnologia più ecologica.
L’investimento per produrre veicoli euro 7, infatti, sarebbe controproducente sul versante dell’elettrificazione totale prevista per il 2035.
Su più fronti è stata ribadita l’inutilità dello standard euro 7, dal momento che ridurrebbe le risorse necessarie per l’investimento nella produzione di veicoli elettrici.
Di questa opinione è il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, che inoltre aggiunge: “Perché usare risorse che riducono l’impatto in maniera marginale, e per un periodo di tempo limitato? L’industria non ha bisogno di questo, è controproducente”.
L’opinione degli ecologisti
Al contempo, gli attivisti dell’ecologia si stanno scoraggiando di fronte alle dichiarazioni della commissione.
Secondo una delle maggiori ONG verdi per i trasporti e l’ambiente “La lobby dell’industria automobilistica si oppone all’euro 7, e la commissione ha ceduto alle loro richieste. I profitti dei produttori di automobili sembrano avere la priorità sulla salute di milioni di europei”.
Da quattro anni le norme euro 7 sono in fase di sviluppo. In ogni caso, le regole in pubblicazione il 9 novembre dovrebbero ridurre i limiti di emissione degli ossidi di azoto nonché quelli di particolato.
Nella formulazione precedente del progetto, si parlava di un ridimensionamento dei limiti di emissione di ossidi di azoto. Questi sarebbero passati da 60 a 30 mg al km, mentre il particolato scendeva da 4,5 a 2 mg al km. Questi limiti saranno ammorbiditi col provvedimento in emanazione il 9 novembre.
Saranno comunque prese in considerazione delle regole euro 7 più stringenti in riferimento all’emissione di particelle di pneumatici e freni; inoltre, le nuove norme riguarderanno anche la durata delle batterie delle auto elettriche.