Dove si è residenti se non si ha una casa? La risposta non è scontata
Comunicare la propria residenza è possibile anche se si è senza dimora
Sembrerà strano, ma anche chi non possiede una casa, e non abita in nessun posto, può fissare la propria residenza.
Esistono infatti dei metodi, dettati da normative di legge predisposte ad hoc, per definire lo status di chi non ha fissa dimora, oppure è un vero e proprio senzatetto. Vediamo dunque in che modo è possibile comunicare la propria residenza, anche, e soprattutto, quando non hai un posto che chiami casa.
Senzatetto e Senza fissa dimora: due condizioni diverse
Per prima cosa occorre fare una distinzione: senzatetto e senza fissa dimora non significano la stessa cosa.
Un soggetto senza fissa dimora è un individuo che ha bisogno di spostarsi continuamente, vuoi per lavoro o per altri interessi personali. In quanto tale, può essere in possesso anche di un certo numero di abitazioni, ma non vi permane per molto tempo ed è quindi senza una dimora fissa. I senzatetto, invece, in quanto tali non hanno una propria dimora di proprietà. Queste persone dormono in un luogo casuale, sia esso una stazione ferroviaria oppure il riparo offerto da una casa abbandonata.
Vediamo singolarmente come avere una residenza se si è senza fissa dimora e anche se si è senzatetto.
La residenza per chi non ha fissa dimora
Avere una residenza permette di ricevere assistenza sanitaria, prestazioni previdenziali, come ad esempio i bonus e le agevolazioni fiscali, e avere un’attività autonoma.
Chi è senza fissa dimora deve comunicare all’ufficio anagrafe di un comune a propria scelta il proprio domicilio, che in seguito verrà poi successivamente verificato.
Infatti, anche se non si ha fissa dimora si deve comunque avere una base dove tornare, e questa può essere decisa in base ai propri interessi prevalenti e valutate le proprietà o la casa dei propri familiari. Chi non ha una casa perché viaggia in continuazione, può dunque appoggiarsi all’abitazione di un parente o un amico, ma anche a una delle vie inesistenti che ogni comune ha per ovviare al problema delle persone senza fissa dimora.
Esistono infatti delle vie inesistenti, create come convenzioni dei comuni, che hanno bisogno di dare la residenza alle persone senza fissa dimora.
Dunque, se si è senza fissa dimora, la possibilità è quella di stabilire la propria residenza nel proprio comune di nascita individuando la casa del parente o dell’amico, ovvero la via inesistente creata per i senza fissa dimora.
E se si è senzatetto?
Diciamo subito che la regola stabilita in precedenza è valida anche per i senzatetto.
In aggiunta a ciò, i senzatetto possono stabilire la propria residenza persino nello stabile abbandonato in cui trovano ricovero per la notte, oppure sulla panchina o sotto il cavalcavia che frequentano regolarmente.
La Cassazione, infatti, ha stabilito con sentenza che l’iscrizione all’anagrafe comunale è un diritto di ogni persona italiana in quanto tale. Quali siano le caratteristiche del luogo in cui si abita, non rileva, l’importante è che sia individuabile in quanto luogo fisico.
Perciò, avere una villa a tre piani, oppure vivere sulla panchina del parco non comporta differenze sostanziali in merito all’attribuzione della residenza.
Quello che è importante indicare, tuttavia, all’interno del modulo per richiedere la residenza, è il domicilio fisico in cui debbono essere recapitate le proprie lettere.
Le comunicazioni in riferimento ad eventuali querele, denunce, così come la propria corrispondenza, devono assolutamente essere consegnate in un luogo certo, che può essere anche diverso dalla propria residenza, purché sia identificabile.
La dicitura del modulo, stabilisce infatti che “Tutte le comunicazioni inerenti la presente dichiarazione dovranno essere inviate ai seguenti recapiti”, ed il senzatetto dovrà qui indicare un posto in cui esiste una persona di fiducia, ovvero un familiare, amico o parente, che possa fargli avere la corrispondenza.