Carne di pollo nei supermercati italiani: l’etichetta rivela una verità sconvolgente
La carne di pollo italiana è davvero affidabile? Ecco cosa si nasconde dietro l’etichetta della carne venduta nei supermercati.
Animal Equality è un’associazione che da anni indaga sullo sfruttamento degli animali e sugli allenamenti intensivi: negli ultimi tempi ha svelato cosa si nasconde davvero nell’etichetta che accompagna la carne di pollo italiana.
Secondo le stime i polli sono gli animali più sfruttati: sono oltre 500 milioni i polli macellati ogni anno in Italia. La razza più impiegata è quella Broiler, che viene selezionata perché capace di crescere molto e in modo molto rapido: ogni pollo di questa razza può raggiungere il peso di macellazione, corrispondente ai 3-4 kg, già dopo 50 giorni di vita.
A denunciare questa situazione è l’associazione Animal Equality, con queste parole: “I polli allevati per la loro carne sono stati selezionati geneticamente negli anni per crescere il più possibile e il più in fretta possibile. Questa selezione li ha condannati a vivere una vita di estreme sofferenze, sofferenze ulteriormente aggravate dalle condizioni in cui sono costretti a vivere negli allevamenti”. Secondo le indagini condotte dall’associazione i polli diventano talmente grandi da non riuscire più ad alzarsi da terra perché piegati sotto il peso del loro corpo.
Allevamenti intensivi di pollo: la provocazione lanciata da Animal Equality
Nei video diffusi sul web si vedono animali letteralmente imprigionati in un corpo cresciuto a dismisura con arti che si rompono o si deformano e organi interni che non riescono a supportare questa crescita esagerata: spesso i polli soffrono di problemi respiratori o insufficienze cardiache.
Così Animal Equality ha lanciato una provocazione attraverso un’etichetta che specifica le condizioni di produzione della carne di pollo venduta nei supermercati. Viene così lanciato un allarme a tutti i consumatori ed un invito a fare attenzione a ciò che si acquista. Attualmente negli allevamenti italiani non sono prese “misure adeguate per garantire il benessere dei propri animali e affinché non vengano loro provocati dolore, sofferenze o lesioni inutili”. Animal Equality si chiede, dunque, cosa succederebbe se i consumatori italiani potessero davvero vedere cosa si nasconde dietro l’etichetta della carne di pollo: si ribellerebbero allo sfruttamento intensivo di questi animali o continuerebbero ad acquistare e consumare polli provenienti da questo genere di allevamenti?
Lo sfruttamento intensivo degli allevamenti è argomento di discussione a livello internazionale e sono in programma dei provvedimenti che riescano ad arginare questa incresciosa situazione che provoca sofferenza agli animali e si ripercuote sulla qualità degli alimenti.