In ritardo al lavoro: cosa può succedere, lo dice la legge
Giustificare il proprio ritardo al lavoro è possibile, ma devono ricorrere determinati presupposti.
Per essere sicuri di non incorrere in sanzioni disciplinari, il ritardo deve essere legato a cause oggettive, altrimenti si potrebbe incorrere in situazioni a dir poco spiacevoli.
In casi estremi, il ritardo potrebbe comportare persino al licenziamento. Vediamo dunque in che modo comportarsi quando si capisce che si farà tardi al lavoro per cause di forza maggiore.
Ritardo al lavoro: come comportarsi
Quando ci si rende conto che non si riuscirà ad essere in ufficio in orario, occorre avvisare il proprio superiore in qualsiasi modo.
L’avviso tempestivo è infatti fondamentale perché lui possa organizzare il lavoro.
Se poi avete maturato qualche ora di permesso, questo vi consentirà di poter richiedere del tempo in più, fondamentale per non incorrere in altre sanzioni di tipo disciplinare.
La giustificazione del ritardo
Se si tratta di un episodio isolato è molto probabile che il vostro datore possa tollerare il ritardo.
Se invece il vostro ritardo viene reiterato nel tempo, bisogna addurre una valida giustificazione.
Perché il ritardo possa giustificarsi una seconda volta di fila, occorre dimostrare che durante il normale percorso verso il lavoro, c’è stato un imprevisto.
È imprescindibile dimostrare che il ritardo è stato dovuto a cause del tutto impreviste, nonostante il vostro comportamento esemplare.
Per fare un semplice esempio, se vi recate a lavoro in autobus, e per arrivare alle 9 in ufficio il tragitto richiede mezz’ora d’autobus, dimostrare di essere salito sul bus alle otto e mezzo non basta. Infatti, se l’imprevisto dovesse verificarsi nuovamente, dal primo ritardo non avreste imparato niente.
Se ci si accorge che partire alle 8 e 30 può causare ritardo, allora occorre prendere una corsa precedente a quella delle otto e mezzo. Solo in questo caso un eventuale ritardo può essere dovuto a cause veramente fortuite.
Le sanzioni disciplinari per il ritardo al lavoro
Sul tema delle sanzioni, occorre fare riferimento al CCNL per categoria di lavoratore. Alcuni CCNL prevedono di recuperare il ritardo all’uscita dello stesso giorno oppure entro un termine preciso. In altri contratti, invece, il ritardo comporta una diminuzione dello stipendio.
Se il ritardo è reiterato, però, potrebbero esserci anche delle sanzioni disciplinari. In alcuni casi estremi, la mancanza totale di diligenza del lavoratore può tradursi in licenziamento disciplinare.
Quello che è importante precisare a quest’ultimo proposito è che la sanzione deve essere proporzionale alla mancanza commessa dal dipendente.
Per questo motivo, un ritardo ingiustificato ripetuto più e più volte senza avvisare in azienda, può comportare anche il licenziamento disciplinare.
È quindi importante comportarsi con diligenza, e soprattutto prendere tutte le precauzioni possibili per non fare ritardo al lavoro, altrimenti si potrebbe anche rischiare la propria occupazione.