Come prepararsi alla guerra nucleare: le prime città italiane colpite
Si parla sempre più spesso di guerra nucleare, ma quali sono le città italiane che potrebbero essere vittime di un ipotetico attacco? Ecco le possibili conseguenze.
In caso di attacco con armi non convenzionali da parte della Russia quali sarebbero le città bersaglio italiane e come dovrebbe prepararsi la popolazione? Proviamo a rispondere a queste domande sempre più diffuse.
L’attuale situazione mondiale fa pensare che possa scoppiare una guerra nucleare che coinvolga anche la Penisola, così l’Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo – IRIAD ha pubblicato nella sua rivista mensile una simulazione di un attacco atomico ai danni dell’Italia. Nella simulazione è stato applicato il modello Nukemap per focalizzarsi su cosa potrebbe succedere in Italia in caso di guerra nucleare. Vediamo insieme i dati delle possibili vittime di questo tipo di guerra.
Possibile guerra nucleare. quante potrebbero essere le vittime tra gli italiani
Quali potrebbero essere le città italiane bersaglio di un ipotetico attacco russo in caso di guerra nucleare? Lo studio individua possibili obiettivi nelle basi militari dislocate nei Paesi Europei aderenti al Patto Atlantico, in modo da danneggiare le forze armate e gli arsenali della coalizione. In Italia questi obiettivi andrebbero identificati in Ghedi e Aviano, ovvero le due basi sul territorio italiano dove sono stoccate bombe nucleari statunitensi. Altri obiettivi sarebbero poi da considerare in Vicenza (Caserma del Din e Caserma Ederle), Livorno (Camp Darby), Gaeta, Napoli (Naval Support Activities Naples), Taranto e Sigonella (Naval Air Station Sigonella).
In alcuni di questi casi, come a Ghedi, si stima che l’esplosione dell’ordigno provocherebbe 450 morti e 3.220 feriti. Per Aviano, invece, le vittime provocate dall’esplosione sono quantificate in 710 morti e 2.210 feriti. A Napoli un’esplosione nucleare provocherebbe circa 21.000 morti e 109.000 feriti, a Vicenza 12.000 morti e 45.000 feriti, a Gaeta 12.000 morti e 5.000 feriti e a Taranto 7.500 morti e quasi 27.000 feriti. Possiamo stimare, di conseguenza, che in Italia una guerra nucleare provocherebbe inizialmente 55.000 morti e oltre 190.000 feriti, anche solo in base all’effetto delle detonazioni degli ordigni.
Naturalmente c’è da pensare che sia già in preparazione un piano da attuare nell’eventualità di un attacco nucleare che coinvolga anche il nostro Paese: sarà necessario farsi trovare pronti ad affrontare le possibile conseguenze di una guerra che coinvolga davvero tutto il mondo. Al momento questa resta solo un’ipotesi su cui i governi continuano a confrontarsi quotidianamente cercando di trovare il giusto equilibrio diplomatico per evitare che scoppi un conflitto che mieta un numero incredibile di vittime anche con l’impiego di armi non convenzionali.