Conto cointestato dopo il divorzio: cosa succede?
Conto cointestato, cosa avviene dopo la cessazione degli effetti civili del matrimonio?
Non è raro infatti che una delle due parti, in vista della separazione, inizi ad appropriarsi indebitamente dei risparmi sul conto.
Cosa fare in questi casi? Occorre anzitutto dire che il giudice, se si presenta la possibilità che uno dei due coniugi possa rubare i soldi del conto, è autorizzato a prendere provvedimenti immediati. Ma scendiamo più nel dettaglio, analizzando gli scenari possibili.
Separazione legale e conto cointestato
In caso di separazione legale dei coniugi, avere un conto cointestato potrebbe portare ad attriti assai violenti durante la vertenza per il suo scioglimento.
Il caso più frequente, ai giorni nostri, risulta essere quello del coniuge che, in vista della separazione, prosciuga il conto.
Secondo un’indagine, sono 280.000 i coniugi che si sono appropriati di tutti i soldi sul conto cointestato in maniera esclusiva, a seguito di separazione.
Oltre ai primi 280.000 coniugi, altri 180.000 hanno prelevato almeno il 50% dei soldi presenti sul conto, che altrimenti sarebbero andati all’altro coniuge. In questo caso hanno commesso un vero e proprio furto ai danni dell’ex coniuge.
Gli accordi in fase di separazione
Per addivenire a un regolare e pacifico svolgimento delle operazioni di separazione dei beni, i coniugi potrebbero innanzitutto effettuare un accordo in favore dei figli.
Qualora infatti si accordino ad usare i risparmi per le spese di mantenimento della prole, il conto potrebbe sopravvivere e continuare a ricevere ed erogare denaro dalle due parti.
Se invece si vuole estinguere il rapporto giuridico patrimoniale legato al conto corrente cointestato, le parti possono accordarsi pacificamente per lo scioglimento del contratto di deposito bancario, percependo ognuno la parte spettante di denaro legato al conto corrente.
Nel momento in cui, invece, la separazione dovesse essere litigiosa e, quindi, giudiziale, occorre spesso fare ricorso a tutti i mezzi legali esistenti.
Il giudice è in particolare chiamato a intervenire ogni volta che uno dei coniugi ruba i risparmi, come descritto sopra.
In riferimento alle statistiche, si è registrato che il soggetto che più di frequente si appropria indebitamente dei soldi sul conto è il marito. Se dovesse farlo, prenderebbe avvio un parallelo procedimento penale, che di fianco alla separazione imputerebbe l’ex consorte come autore di un furto vero e proprio.
Qualora poi si ravvisino subito delle evidenze in riferimento all’appropriazione indebita di uno dei due coniugi, l’altra parte ha diritto di richiedere il blocco del conto cointestato, al fine di sospendere tutte le operazioni bancarie fino alla sentenza di separazione.