Pagare meno tasse ed avere più agevolazioni? Possibile, cambiando lo stato di famiglia
Nel nucleo famigliare, per mezzo della dichiarazione dei redditi, è possibile per lo stato quantificare quanto una famiglia percepisce di reddito, ma spesso il fatto che dei componenti condividono lo stesso tetto non significa che abbiano conti in comune, proprio per questo nell’articolo vedremo chi può e come fare per cambiare lo stato di famiglia spostando la propria residenza e di conseguenza pagare meno tasse ed avere più agevolazioni.
Partiamo dal presupposto che, per quanto possa sembrare la soluzione perfetta per tutte le famiglie parlando di agevolazioni, così non è.
Conviene cambiare lo stato di famiglia quando si vuole usufruire di specifiche agevolazioni che prevedono limiti reddituali da rispettare. In alcuni casi però non conviene assolutamente, partiamo proprio da questo. Vediamo insieme cos’è lo stato di famiglia, a chi conviene cambiarlo spostando la propria residenza e a chi no.
Cos’è lo stato di famiglia? è un documento che certifica la composizione familiare anagrafica di persone che vivono nella stessa casa e unite da un legame di parentela o affettivo solo quando si tratta di famiglia anagrafica residente nella stessa abitazione. Ma lo stesso non vale per coinquilini o amici che per esempio condividono la stessa abitazione, in quel caso non si ha nessun tipo di parentela e per questo, anche se si condivide lo stesso tetto, non si deve rientrare in un unico stato di famiglia
Quando conviene modificate stato di famiglia per pagare meno tasse e avere più agevolazioni? Uscire dallo stato di famiglia per pagare meno tasse e avere più agevolazioni conviene quando si fa parte di nucleo familiare benestante o composto da più membri, cioè genitori e figli precettori di redditi. Questo avviene semplicemente cambiando la propria residenza che, essendo così composta da meno membri, e di conseguenza meno reddito generale, abbasserebbe così anche la dichiarazione ISEE, lasciando campo a più agevolazioni ma non solo, una casa con meno componenti, ha sicuramente una quota minore da pagare per quanto riguarda la TARI.
Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, l’unico caso eccezionale che permette di uscire dallo stato di famiglia senza cambiare residenza è quello in cui è possibile sdoppiare un’unica unità immobiliare, dividendola in due.
Come si modifica uno stato di famiglia e quando non conviene farlo?
Se lo stato di famiglia comprende familiari a carico che hanno diritto a detrazioni fiscali, non conviene modificare lo stato di famiglia, perché le detrazioni fiscali permettono di pagare meno tasse. I familiari in questione che potrebbero accedere a queste detrazioni sono: coniuge, genitori, fratelli e sorelle ma anche generi e nuore, suocero e suocera, nonni e figli. Per esempio, se fanno parte dello stato di famiglia genitori o altri parenti anziani che rientrano anche nell’Isee familiare si possono avere maggiori agevolazioni, come:
- detrazione fiscale in busta paga per familiari a carico, come previsto da leggi in vigore;
- detrazione fiscale al 19% per l’eventuale assunzione di colf e badanti;
- detrazione fiscale al 19% per l’acquisto di farmaci su una franchigia di 129,11 euro;
- sconti in bolletta elettrica per chi assiste un parente anziano conviventi che abbia necessità di costante uso di apparecchi elettromedicali per supporto vitale;
- riduzione o esenzione totale del pagamento del bollo auto per i casi previsti dalla legge.
Come cambiare lo stato di famiglia: Partiamo dal presupposto che cambiare lo stato di famiglia senza un reale motivo, secondo la legge in vigore potrebbe risultare anche illegale, se si hanno i presupposti per farlo basterà stabilire la propria residenza in un altro posto rispetto a quello della propria famiglia, effettuando la procedura di cambio residenza. È possibile accedere al portale dell’anagrafe con la propria identità digitale (SPID, Carta d’Identità Elettronica o CNS) e compilare la dichiarazione anagrafica seguendo le indicazioni presenti nell’area riservata dei servizi al cittadino. O semplicemente recandosi presso il proprio ufficio comunale.