Cartelle esattoriali, puoi provare ad annullarle: come fare
Ecco il modo con cui puoi farti annullare una cartella esattoriale. Soprattutto tieni d’occhio l’indirizzo della pec: è quella l’arma vincente.
Si, hai capito bene: puoi effettuare ricorso e farti annullare una o più cartelle esattoriali. Pensare che ad esempio questa estate passata un imprenditore si è visto annullare ben 71 cartelle esattoriali per un valore di circa un milione e mezzo di euro.
Come ha fatto? Presto detto: a salvarlo è stato l’indirizzo pec. Infatti il giudice ha notificato che l’indirizzo stesso da cui erano state inviate queste cartelle non era valido. L’esempio non è un caso singolo, ma ha visto l’annullamento di centinaia di cartelle esattoriali solo nel mese di Agosto.
Il perimetro normativo viene circoscritto dall’articolo 3 bis della legge 53 del 1994, che stabilisce che la notificazione in via telematica degli atti “può essere eseguita esclusivamente utilizzando un indirizzo di posta elettronica certificata del notificante risultante dai pubblici elenchi”. Se l’atto arriva da un indirizzo “non ufficiale”, quindi non contenuto in in uno dei tre registri pubblici (Ipa, Reginde e IniPec), si considera come “inesistente”.
Questo cambiamento di rotta può essere un asso nella manica del contribuente, perché somiglia molto a un’ammissione di colpa da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Ecco cosa pensa la fonte del Messaggero sulla questione: “rimane il fatto che la legge non impone nessun obbligo di pubblicazione nei pubblici registri o elenchi e che questa scelta è stata fatta solo per “evitare spese e aggravi per contenziosi sia all’ente che agli stessi contribuenti”.
Da quale ente governativo arrivano le cartelle esattoriali?
Bisogna però specificare che le cartelle esattoriali non vengono notificate direttamente dall’Agenzia delle Entrate/Riscossione, ma dagli stessi Enti pubblici creditori ai quali poi bisogna fare affidamento per vedersi togliere il pagamento.
Come si può effettuare il ricorso? Solo è necessario impugnare l’atto che ci arriva ed appellarci al giudice. Se il giudice accoglie positivamente il ricorso del contribuente, allora l’ente specifico dovrà obbligatoriamente annullare il debito.
Bisogna però anche specificare che l’ente può anche non adeguarsi alla decisione del giudice in base a ciò che viene definito come “giudizio di ottemperanza”.
Riscontrata però l’irregolarità ci si può rivolgere direttamente al Garante del contribuente tramite una richiesta scritta, specificando direttamente i nostri dati anagrafici cosi da ricevere assistenza.
Si può richiedere inoltre uno sgravio totale o parziale: nel primo caso il debito verrà totalmente annullato, mentre nel secondo caso il debito verrà annullato solo per una parte.