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Pronto, chi non parla? L’inquietante chiamata che ti può far male

teleselling VS telemarketing – finanzamoney.it

Ti chiamano e non parla nessuno. Sono le chiamate mute, la tecnica degli operatori telefonici che dà tanto fastidio alle persone.

Il telefono squilla, si risponde alla chiamata e dall’altra parte non c’è nessuno. O almeno così sembra.

Come mai arrivano queste chiamate? E soprattutto, a quale scopo? Le motivazioni principali, in questi casi sono due. Parliamone.

Teleselling, telemarketing e call centers

Il teleselling è la vendita al telefono di prodotti e servizi. Nel teleselling, l’operatore telefonico prova a vendere un prodotto o un servizio telefonando a dei numeri presenti nei registri della società, e questa consiste nell’attività prevalente dei call centers outbound.
Il telemarketing, a differenza del teleselling, si occupa di informare il potenziale cliente di fronte ad un prodotto al quale potrebbe essere interessato.
Al termine della chiamata, se l’esito è positivo, nel telemarketing si invia un rappresentante del prodotto o del servizio, che mostrerà al cliente tutti i pregi dello stesso al fine di concludere un contratto di acquisto.
Dunque, se nel telemarketing si punta alla promozione del prodotto, nel teleselling si ha l’obiettivo primario di vendere.

Teleselling e telefonate mute

Come anticipato, nel teleselling si compie un’attività di marketing pressante e aggressiva.
Quest’attività viene svolta, in prevalenza, per proporre il cambio di operatore telefonico, oppure un altro fornitore di luce e gas, ma anche l’acquisto di beni e servizi tra i più disparati.
Per effettuare queste chiamate, i call centers hanno da tempo messo a punto un sistema di chiamate automatizzato che genera un determinato numero di chiamate per ogni operatore.
A volte, però, può avvenire che il sistema generi un numero di chiamate maggiore rispetto al numero degli operatori presenti.
In casi come questo, la telefonata parte lo stesso, ma dall’altra parte non c’è nessuno.
Ed ecco quindi svelato il perché, a volte, si ricevono chiamate del tutto mute.
Tuttavia accade anche un altro fenomeno, forse più fastidioso ancora, che si descriverà nel prossimo paragrafo.

Rumori d’ufficio, ma nessuna risposta

A volte capita di sentire, in seguito a una chiamata effettuata da un call center, un mormorio indistinto di voci, che lasciano pensare a un’intensa attività d’ufficio.
In questo caso, l’opzione più probabile è che l’operatore telefonico sia effettivamente dall’altra parte, però abbia bisogno di prendere il maggior numero di chiamate possibili nel proprio turno di lavoro.
Anche se non si vende nulla, quindi, l’operatore avrà lavorato per il tempo e le chiamate giuste al fine di terminare il proprio turno. Così facendo concluderà la propria giornata lavorativa in positivo.

Chiamate mute e garante della privacy

Per far fronte a questo problema, già nel 2014 il garante della privacy ha preso provvedimenti.
Il garante ha disposto che, se la chiamata è muta, questa non può durare più di 3 secondi.
Inoltre, gli operatori telefonici hanno una regola molto precisa in questo ambito.
Secondo la regola, non possono essere effettuate più di 3 chiamate mute ogni 100 chiamate totali.
In merito alle chiamate con rumori d’ufficio in sottofondo, queste avvengono perché la legge prevede il divieto di fare chiamate completamente silenziose.
Per ovviare a questa regola, gli operatori inseriscono nella chiamata dei suoni di sottofondo, denominati “comfort noise”.
In pratica, il comfort noise serve a mettere a proprio agio la clientela.

Basta chiamate mute – finanzamoney.it

In ogni caso, se si è particolarmente infastiditi dalle telefonate di teleselling o telemarketing, è stata di recente introdotta la possibilità di rivolgersi al registro pubblico delle opposizioni.