Canone Rai fuori dalla bolletta: quanto risparmiamo
Eliminato il canone rai in bolletta: di quanto si riduce il costo dell’energia elettrica?
Viene infatti dichiarato improprio riscuotere il tributo legato alla storica emittente insieme alla bolletta elettrica, che verrà eliminato dalle fatturazioni molto presto.
A partire da dicembre, infatti, avremo un relativo risparmio sulla bolletta elettrica derivante dall’abolizione del pagamento del canone rai in bolletta. Vediamo la somma che risparmieremo e le ultime notizie in merito alla probabile eliminazione del canone rai.
Le bollette si fanno più trasparenti
I consumatori potranno accedere, entro la fine dell’anno, al dettaglio della voce in bolletta “oneri di sistema”.
È stata poi dichiarata impropria la riscossione del canone Rai attraverso la bolletta elettrica, che quindi non comprenderà più il costo canone per ogni utenza.
Questo non significa che non dovremo pagarlo, ma verranno determinate più in là le modalità per pagare tale imposta.
I provvedimenti che renderanno possibile tutto questo rientrano in un più grande disegno di modifiche da attuare per poter conseguire alcuni degli obiettivi dettati dal PNRR, la realizzazione dei quali ci permetterà di riscuotere i restanti 19 miliardi di euro che costituiscono terza rata di finanziamenti, ma per maggiori informazioni a tal proposito si consiglia di consultare questo articolo.
Le bollette elettriche, dunque, vedranno sparire la voce “canone Rai” dagli addebiti previsti per l’utente finale, e diventeranno più chiare.
La somma del canone, che non verrà più pagata in bolletta, sarà di 90 euro in meno, da distribuirsi nei mesi di fatturazione dell’energia elettrica e da pagarsi in altri modi, non ancora determinati.
Abolizione del canone: il dibattito è aperto
In molti si stanno battendo per l’abolizione del canone, che si ritiene poco consono a un’emittente che ormai sembra non offrire vantaggi congrui al costo dell’imposta.
I vantaggi per il cittadino, infatti, a detta di molti, non sono all’altezza del canone.
L’unico a beneficiare del canone sarebbe il governo e i partiti politici, che puntano a una TV asservita.
E questo è quanto conferma Riccardo Laganà, consigliere d’amministrazione Rai eletto dai dipendenti della società televisiva.
Il risparmio del canone per il cittadino, tuttavia, a ben vedere non sarebbe eccessivo.
Infatti, se consideriamo il suo prezzo unitario, alla sua abolizione ogni famiglia risparmierebbe l’esigua somma di 24 centesimi al giorno, cifra che non basta per comprare nemmeno un pezzo di pane.
Si discute poi in merito alle risorse di denaro pubblico alle quali attingere se il canone venisse abolito. Non appare lecito infatti incrementare la pubblicità, perché verrebbe meno il residuo patto coi cittadini di lasciare le prime reti nazionali sgombre dall’eccesso di questa forma di finanziamento.
Se infatti dovesse succedere questo, il servizio non sarebbe più pubblico, e si verificherebbe una privatizzazione di fatto dell’emittente televisiva.