Trovata sostanza tossica nella pasta: la ricerca boccia tutti, tranne una
Ricerca svizzera: trovate tracce lievemente tossiche in alcuni tipi di pasta.
Alcune tracce di glifosato sono state rinvenute in alcuni tipi del cibo più amato al mondo. Questi prodotti provengono da aziende famose e sono abitualmente consumati da gran parte degli italiani.
Nessuno può fare a meno di almeno un buon piatto di pasta al giorno. Specie nel bel Paese, dove la pasta è nata ed è di casa.
Ma vediamo perché alcuni tipi di pasta potrebbero rappresentare una minaccia per la salute, che seppur minima bisogna conoscere e valutare.
La ricerca svizzera sulla pasta
In Svizzera, la nota rivista KTipp ha effettuato l’analisi di 18 tipi e marchi di pasta differenti.
Almeno 9 su 18, quindi la metà, presentano una concentrazione di glifosato preoccupante. Sebbene il glifosato non sia eccessivamente tossico, questo ha sicuramente effetti negativi sulla salute umana. Esso è impiegato come diserbante ed è noto per la sua limitata portata tossica, infatti non penetra per più di 20 cm nel sottosuolo e i batteri presenti nella terra lo degradano facilmente. Per questo motivo, è largamente utilizzato anche come alternativa meno rischiosa, dal momento che non arriva a inquinare le falde acquifere per la sua limitata azione alla superficie.
In ogni caso, per la salute umana il glifosato è molto rischioso. Infatti l’AIRC ha inserito tale prodotto nella lista delle sostanze “probabilmente cancerogene” per l’essere umano.
Alcuni marchi di pasta, dunque, contengono delle tracce di glofosato.
Invece altri hanno superato il test svizzero con facilità, posizionandosi tra i prodotti più sicuri per l’uomo.
Secondo l’analisi, i marchi di pasta in cui il glofosato non è presente sono:
- Spaghettoni Barilla;
- Pasta Aldi;
- Spaghetti bio Combino, Lidl;
- Penne integrali Barilla
- Penne rigate Coop.
La pasta più sicura secondo il test
Secondo il test della rivista svizzera, le produzioni di pasta più sicure sono quelle biologiche.
Questo studio dimostra che le tracce di glifosato possono annidarsi anche nei prodotti migliori, anche se tutti i marchi incriminati hanno subito precisato che all’interno dei loro prodotti, il glifosato è contenuto in quantità veramente minime, e molto al di sotto dei limiti di legge.
Naturalmente, riportando l’indagine svolta dalla rivista svizzera non si vuole creare nessun allarmismo, si intende soltanto informare un consumatore sempre più in difficoltà di fronte al caro della vita.
Negli ultimi tempi, infatti, il costo dei beni al consumo è aumentato di molto, e come tutti i beni, anche la pasta ha un costo maggiorato. Perciò si vuole offrire al consumatore un’informazione sana, che possa direzionare le proprie scelte verso prodotti salutari, sostenibili ed economici.